Al via a Genova percorsi educazione sessuo-affettiva in materne

GENOVA, 25 NOV - Partirà da quattro scuole per l'infanzia e da 300 bambini e bambine tra i 3 e i 5 anni il primo percorso di educazione sessuale e affettiva promosso dal Comune di Genova nelle scuole materne con la collaborazione dei centri antiviolenza. La sperimentazione è stata presentata questa mattina a palazzo Tursi dalla sindaca Silvia Salis e dall'assessora alla Scuola Rita Bruzzone, nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il progetto partirà a gennaio 2026 in quattro scuole d'infanzia comunali: la Santa Sofia, nel centro storici, la Firpo e la Mazzini a Sampierdarena, e la Monticelli al Lagaccio. "Ancora in questi giorni c'è chi afferma che l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole non serve, ci vuole del coraggio a sostenere una cosa del genere, così come ci vuole del coraggio a dire che sono temi che spettano alle famiglie - ha dichiarato la sindaca Silvia Salis - noi pensiamo che lo Stato abbia la responsabilità di educare, e il sindaco, che ha il polso della società, deve essere il primo a dare un segnale, questo è un piccolo passo ma con l'aria che tira, in questo Paese, credo sia un grande segnale". La sperimentazione sarà realizzata praticamente a costo zero grazie alla collaborazione dei centri antiviolenza Mascherona e Per non subire violenza. Le famiglie saranno informate e coinvolte nel processo. "Lo sottolineiamo per evitare polemiche di ogni genere - dice l'assessora Bruzzone - così come sottolineiamo che educazione sessuo-affettiva nelle scuole dell'infanzia non significa che insegniamo ai bambini e alle bambine cosa sia il sesso, li aiutiamo a costruire un percorso di consapevolezza di sé, del proprio corpo e di valorizzazione delle diversità". In diverse scuole per l'infanzia genovesi, così come il molte scuole primarie e secondarie (non di competenza comunale) esistono già progetti di educazione sessuale e affettiva. "Ma sono realizzati grazie alla buona volontà di gruppi di insegnanti all'avanguardia dal punto di vista pedagogico - conclude Bruzzone - oggi noi vogliamo iniziare a mettere a sistema queste competenze almeno per quanto riguarda le scuole comunali".
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