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Aggressione per una dottoressa in pronto soccorso a Biella

Un medico con lo stetoscopio al collo, in una immagine di archivio. La familiare figura del medico con lo stetoscopio intorno al collo sta per sparire, sostituita da un piu' tecnologico iPhone, almeno a giudicare dalla quantita' di dottori che hanno scaricato l'applicazione che monitora il battito cardiaco con il 'melafonino'. Per il Guardian sono almeno 3 milioni i camici bianchi che hanno acquistato il programma su iTunes, e una versione gratuita messa a disposizione la scorsa settimana registra 500 download al giorno. ANSA/FRANCO SILVI
Un medico con lo stetoscopio al collo, in una immagine di archivio. La familiare figura del medico con lo stetoscopio intorno al collo sta per sparire, sostituita da un piu' tecnologico iPhone, almeno a giudicare dalla quantita' di dottori che hanno scaricato l'applicazione che monitora il battito cardiaco con il 'melafonino'. Per il Guardian sono almeno 3 milioni i camici bianchi che hanno acquistato il programma su iTunes, e una versione gratuita messa a disposizione la scorsa settimana registra 500 download al giorno. ANSA/FRANCO SILVI
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BIELLA, 08 APR - Dopo l'ennesima aggressione a un medico in pronto soccorso, l'Ordine dei medici di Biella ha chiesto un incontro al Prefetto. "L'ordine riceve segnalazioni ormai troppo frequenti di episodi di violenza sui sanitari durante lo svolgimento del proprio lavoro - spiega il presidente, Franco Ferrero -. Di pochi giorni fa è la notizia dell'aggressione di una dottoressa. Chiamata per una consulenza in pronto soccorso è stata aggredita da un paziente e ha riportato, cadendo, un trauma cranico". L'ordine continua a ricevere segnalazioni di violenze verbali, intimidazioni, ingiurie, danni a cose per poi giungere all'aggressione vera e propria di molti sanitari del Pronto soccorso, della guardia medica, dei reparti, dei medici di famiglia. "Sarebbe opportuno che questi eventi non venissero sottovalutati e si mettessero in atto tutte quelle iniziative idonee a prevenirli e a contenerli - scrive ancora Ferrero -. Chiederemo un incontro al Prefetto per la valutazione del fenomeno, coinvolgeremo la Federazione nazionale, saremo a fianco di tutti i colleghi, non solo a parole o con inutili mozioni di solidarietà".

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