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Afghanistan: spari contro un C-130 italiano decollato da Kabul

Fonti dell'intelligence hanno poi precisato che non si è trattato di un attacco, ma spari da una mitragliatrice per disperdere la folla
Afghani in fuga da Kabul
Afghani in fuga da Kabul
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Colpi di arma da fuoco sono stati indirizzati verso un aereo C130 italiano in decollo da Kabul: non ci sono stati danni. Lo si apprende da fonti militari.
Secondo quanto riferito dalla giornalista di Skytg24 Simona Vasta, che era a bordo del C130 preso di mira - un aereo con a bordo alcuni giornalisti e 98 civili afghani evacuati, che hanno già raggiunto Kuwait city e nelle prossime ore giungeranno in Italia - a bordo del velivolo «ci sono stati attimi di panico».

L'aereo, ha detto, è stato fatto segno di «colpi di mitragliatrice pesante, pochi minuti dopo il decollo» e «la pilota ha attuato manovre diversive». Il mezzo era stipato, con molte persone sistemate a terra per cercare di portare via più gente possibile, quindi tutto è avvenuto «in condizioni complicate», ha aggiunto la giornalista. «Ci sono stati attimi di panico soprattutto tra i civili afgani: all'inizio abbiamo pensato a vuoti d'aria poi abbiamo saputo dell'attacco».

Fonti dell'intelligence hanno poi precisato che non si è trattato di un attacco all'aereo italiano: una mitragliatrice afghana ha sparato in aria per disperdere la folla che stava pressando verso il gate dell'aeroporto e nessun colpo è stato diretto verso l'aereo in decollo.

Intanto sono stati chiusi tre gate dell'aeroporto di Kabul indicati come possibili obiettivi di attacchi terroristici, mentre la situazione nello scalo - dopo la notizia dell'imminente fine delle operazioni di evacuazione - ha aumentato l'agitazione tra la folla in attesa di essere imbarcata e che aumenta la pressione sui gate. Lo si apprende da fonti di intelligence, secondo cui sono ancora diverse centinaia i cittadini afghani in attesa di essere trasferiti in Italia.

Mentre l'aereo di una ong Usa che ha lavorato a lungo in Afghanistan è stato costretto a ripartire vuoto dall'aeroporto di Kabul perché i marines hanno vietato l'accesso agli afghani che avevano già l'autorizzazione a salire a bordo. Lo hanno raccontato alla Cnn George e Maria Abi-Habib, co-fondatori della società Sayara International che avevano noleggiato l'aereo da 345 posti per portare civili afghani in Uganda.

Soltanto una donna ugandese è riuscita passare i cancelli infilandosi dentro a un tubo di scarico, hanno detto i due fondatori della ong. «Non possiamo aspettarci che tutti striscino in una fognatura per mettersi in salvo», ha detto. «La finestra si sta chiudendo». Qualche giorno fa è successa la stessa cosa a 40 donne che si sarebbero dovute imbarcare su un volo per l'Ucraina. I marines americani hanno impedito loro l'accesso e dopo due giorni, l'aereo da 240 posti è decollato con 70 posti vuoti.

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