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A Torino il ricordo dell'alluvione in Piemonte di 30 anni fa

16/10/00 alluvione piemonte. La zona di moncaglieri gravemente colpita dall'esondazione del p˜. - foto luca zennaro -
16/10/00 alluvione piemonte. La zona di moncaglieri gravemente colpita dall'esondazione del p˜. - foto luca zennaro -
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TORINO, 04 NOV - Dalla grande siccità del 2022 all'anno più piovoso degli ultimi decenni, sono sempre di più i casi, non ultimo quello drammatico di Valencia, che mettono in guardia sulla necessità di essere pronti ad affrontare eventi climatici estremi, con un sistema di pre allerta e protezione civile che funzioni, cittadini informati e pronti e una burocrazia che non freni i progetti necessari. A fare il punto sul presente, con uno sguardo al futuro e partendo dal passato, è il convegno organizzato oggi dall'Ordine dei Geologi del Piemonte, con il dipartimento di Scienze della Terra dell'Università, il Cnr-Irpi e Sigea, per i 30 anni dall'alluvione che colpì il Piemonte. Già lanciando l'evento nei giorni scorsi il presidente dell'Ordine, Ugo De la Pierre, aveva espresso "preoccupazione per come continuano ad essere gestite concretamente le politiche territoriali nell'ambito dell'assetto idrogeologico" e sottolineato la necessità di "continuare a monitorare il territorio e a impegnare risorse economiche". Ricordando, invece, quei giorni di 30 anni fa, Fabio Luino del Cnr Irpi, osserva che "ci colse impreparati e da questo punto di vista è stato fatto tantissimo, ma c'è ancora molto da fare".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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