Valcamonica

Il papà di Davide e Andrea lascia l'ospedale

In queste ore verrà dimesso dal Centro gradi ustionati di Padova dove l'uomo è ricoverato da sei mesi esatti
Ono San Pietro: sei mesi dopo il padre non ricorda
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È quasi un miracolo. Nel bene e nel male. Pasquale Iacovone, il padre dei fratellini Andrea e Davide, bruciati il 16 luglio scorso a Ono San Pietro in un rogo di cui lo stesso genitore è accusato, si è ripreso.

In queste ore verrà dimesso dal Centro gradi ustionati di Padova, dov'è ricoverato da sei mesi esatti, e si trasferirà in un altro nosocomio per la riabilitazione, forse a Cremona o in un centro vicino. Le condizioni dell'uomo, dichiarate disperate per quelle bruciature sul 90 per cento del corpo, sono migliorare nello stupore dei sanitari.

Iacovone non ricorda nulla di quella mattina, a raccontargli com'è andata è stato il suo avvocato Gerardo Milani, e la notizia che è lui l'accusato del duplice omicidio lo avrebbe dilaniato. Tra l'uomo e il suo legale ci sono state alcune confidenze molto sofferte, che restano ovviamente riservate. A carico di Iacovone, per il momento, non è stato emesso alcun provvedimento, ma è quasi certo che qualcosa si muoverà nel giro di qualche settimana: le indagini sono oramai completate e il quadro indiziario è chiaro.

La notizia delle sue dimissioni dal nosocomio veneto circola in Valle da un paio di giorni ed è stata commentata con dolore e rabbia sui social network. Solo in queste ore, però, l'avvocato della famiglia Patti, Pierluigi Milani, ha comunicato a mamma Erika i fatti. Oggi i Patti attendono notizie, per un provvedimento che fino a poco tempo fa non poteva essere preso per le condizioni disperate dell'uomo.

 

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