In poche parole

Spese «difesa» al 5% del Pil? In coscienza, c’è del buono

L’1,5% è destinato a «proteggere le infrastrutture critiche» come reti elettriche, telecomunicazioni o gli ospedali
Bandiere della Nato - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Bandiere della Nato - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Si fa presto a dire «spese militari» e aumento delle stesse fino al 5% del Pil. Lì dentro infatti si nasconde un mondo e forse è il caso di fare dei distinguo su ciò che è destinato inevitabilmente a dividere e su quanto invece è possibile trovare un’intesa comune. L’accordo Nato siglato a L’Aia prevede infatti che «gli alleati si impegnano a destinare ogni anno il 5% del Prodotto Interno Lordo alle esigenze fondamentali della difesa e alle spese connesse alla difesa e alla sicurezza entro il 20

Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.