Perché ci interessa cosa indosserà la prima First Lady della Gen Z

«Rama Duwaji è la prima First lady Gen Z. Cosa indosserà?»: Vogue Usa ha intitolato così il primo post dedicato alla moglie del neoeletto sindaco di New York Zohran Mamdani. I commenti e gli articoli in risposta seguivano questo copione: «Ma vi pare giusto, nel 2025, stare ancora a parlare di come una donna si veste? Vi pare corretto ridurre Duwaji, illustratrice, a ciò che indossa?».
Ridurre qualcuno a qualcosa non è mai carino, ma la questione è un’altra. Osservare come Duwaji si racconta sui social (zero foto del marito, solo lei, la sua arte, i suoi look), come ha conosciuto Mamdani (su Hinge), come si veste (per la giornata elettorale ha scelto Zeid Hijazi, designer palestinese che si ispira alle sottoculture arabe) e dove si è sposata (al municipio, con foto in metropolitana) significa analizzare la società che cambia.

Perché lei – americana di origine siriana nata nel 1997 – incarna valori, estetica ed essenza della generazione che si sta affacciando non solo alla piena età adulta, ma anche alla politica. E la moda è sempre politica. Peraltro, la maggior parte degli articoli pubblicati nelle ore successive all’elezione erano rispettosi, analitici, curati, minuziosi. Pieni di sfumature. Pur parlando di abiti e di quelle frivolezze lì.
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