Minacce dal sottosuolo: dai cavi al Pos

Nel mondo globalizzato anche i servizi essenziali sono condivisi e ci rendono interdipendenti: siamo ben oltre l’effetto farfalla
Un pagamento tramite Pos - Foto Pexels
Un pagamento tramite Pos - Foto Pexels
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Il black friday, giorno totem del commercio globale, si è trasformato in un nostrano e dolente venerdì nero per il ko tecnico di molti circuiti di pagamento digitale.

A far stallare i Pos, i dispositivi per carte di credito e bancomat presenti nei negozi italiani, sono stati due cavi di fibra ottica di un operatore francese tranciati per errore da una ruspa in Svizzera. Caso che segue di poche ore l’allarme scattato nel Mar Baltico dal duplice blackout delle connessioni internet generato dalla rottura (pare deliberata, a opera di una nave cinese) di due cavi sottomarini, tesi tra Svezia e Lituania e fra Finlandia e Germania.

Solo qualche mese fa tremavamo per la paralisi semiplanetaria cui mirava l’attacco degli Houthi, ribelli yemeniti filo iraniani, alle linee internet adagiate sul fondo del Mar Rosso. Sullo sfondo resta – in parte ancora avvolto dal mistero – il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 che ha reso più arduo assicurare metano all’Europa.

Nel mondo globalizzato anche i servizi essenziali sono condivisi e ci rendono interdipendenti. Siamo ben oltre l’effetto farfalla, per cui un battito d’ali in Brasile può generare uragani in Texas. Siamo all’evidenza di come anche molti dei sottoservizi – cavidotti, condutture, autostrade digitali che popolano il sottosuolo – sono esposti a rischi e minacce che ci rendono fragili. Si tratti di acquisti, gas o altro. Tema che, in tempo di guerre asimmetriche, non possiamo più trascurare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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