La vita è come una partita

Non è mai solo sport, perché è la vita stessa ad essere uno sport. Quando ci innamoriamo o quando stiamo in relazione con gli altri, scendiamo in campo e, senza rendercene conto, l’arbitro ha già fischiato. Non sappiamo ancora nulla del nostro avversario, ma dobbiamo tirare fuori il nostro meglio, che sia amore, amicizia, passione o sport.
Che tu sia un agonista o un amatore, un leader o un gregario, quello che metti «in campo» rivela quello che sei. Come celebriamo una vittoria, come incassiamo una sconfitta, come reagiamo a un infortunio: sono tutte situazioni che ci descrivono nella quotidiana disciplina agonistica che comunemente chiamiamo vita. Talvolta è proprio il nostro avversario la nostra fortuna, perché grazie a quell’ostacolo siamo stimolati a tirare fuori il meglio di noi.
Il grande Roger Federer, dopo aver giocato 1.526 partite incantando il pubblico e ispirando gli avversari mentre scriveva la storia del tennis, ha tenuto il discorso di laurea in un college americano, dispensando un’ultima «lezione di tennis»: non possiamo vincere tutti i punti che giochiamo – i migliori tennisti ne vincono il 54% – ma dobbiamo cercare di vincere quelli che contano davvero, che segnano la svolta, che possono far cambiare le sorti di una partita.
E non dimenticare che, quando sbagliamo un punto: è solo un punto! Siete ancora convinti che sia solo sport?
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