In poche parole

Il coraggio che annaffia il talento

Da Lamine Yamal a Jude Bellingham: all’estero i giovani campioni sbocciano prima
Lamine Yamal, talento purissimo della Spagna che ha appena battuto l'Italia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Lamine Yamal, talento purissimo della Spagna che ha appena battuto l'Italia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Un tempo (nemmeno troppo lontano) Italia-Spagna era la contrapposizione di due filosofie. Pragmatismo difensivo contro palleggio ipnotico. Catenaccio e tiki-taka. Galassie inconciliabili, e forse per questo così efficaci a inibirsi reciprocamente.

Oggi l’incompatibilità resta, ma è cambiata l’equazione. La capacità di annullare l’altro è diventata unilaterale. Questione di talento: nelle Furie rosse abbonda, da noi gioca a nascondino. Ma anche di come lo si coltiva. Giovedì il ct iberico De la Fuente ha schierato titolare Lamine Yamal, diciassette anni da compiere il prossimo luglio. È il nuovo prodigio di un calcio che, muovendosi sempre più velocemente, imbarca solo chi è in grado di sostenere quei ritmi e bruciare le tappe.

Sul lato opposto scorrazzava Nico Williams, classe 2002, esterno sgusciante che lancia in resta ha ridicolizzato Di Lorenzo. Ha l’età di Calafiori, che è il più giovane della spedizione azzurra. E malgrado la sfortunata autorete merita la fiducia di Spalletti. Ce ne vorrebbero di più, come lui: la Spagna ha pure Pedri (2002), la Germania il funambolico Musiala, 2003 come l’inglese Jude Bellingham, autorevole candidato al prossimo Pallone d’Oro. Per riscoprire il talento serve coraggio. All’estero l’hanno capito prima di noi.

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