In poche parole

Chi non festeggia il 25 aprile

Nella maggior parte dei casi chi non vuole celebrare la Liberazione pensa che la Resistenza sia una «cosa comunista»
Partigiani sfilano per le strade di Milano - Foto Wikipedia
Partigiani sfilano per le strade di Milano - Foto Wikipedia
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A Maclodio non si festeggia il 25 Aprile. Anzi, si festeggia in modo diverso. E il caso non è isolato. In Italia ci sono infatti altri Comuni con amministrazioni che non si sono dimostrate inclini alla Liberazione. Torniamo però a Maclodio. Ci sarà una cerimonia, ma – spiega il sindaco Simone Zanetti – «non sarà per onorare i partigiani, piuttosto per commemorare i caduti di guerra». Il 25 Aprile, però, è una festa prevista dalla legge proprio per ricordare la Resistenza: in quel giorno, nel 1945, il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia impose la resa ai presìdi fascisti e tedeschi del Nord Italia. Insomma, non è una data a caso. Possiamo comunque andare al di là della precisazione (già fatta da molti) e scavalcare pure il fatto che un giorno per i caduti di guerra esiste già, ed è il 4 novembre.

Dobbiamo però prendere in considerazione un aspetto. Nella maggior parte dei casi (esclusi i nostalgici), chi non vuole festeggiare la Liberazione muove da un presupposto semplicistico, ossia che la Resistenza sia una «cosa comunista». La risposta sta nelle parole di Umberto Eco. «È vero che i comunisti hanno sfruttato la Resistenza come una proprietà personale, dal momento che vi ebbero un ruolo primario; ma io ricordo partigiani con fazzoletti di diversi colori».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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