In poche parole

C'è un altro futuro possibile

Il rapporto del Censis ci mostra un'Italia spaventata, delusa e incattivita. Ma ci sono ancora lampi di luce che danno speranza
I giocatori della Benetton Treviso rasati in solidarietà col compagno di squadra - Foto Facebook
I giocatori della Benetton Treviso rasati in solidarietà col compagno di squadra - Foto Facebook
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Spaventati e delusi in un Paese che non cresce più. Questa è l’immagine degli italiani fotografata dal Censis. Cattiveria è la parola chiave, diffusasi dopo l’illusione che una nuova classe politica avrebbe saputo tenere saldo il timone tra le mani. Espressione di un rancore che serpeggiava da anni, quando il terreno su cui si posano i piedi è diventato sempre più franoso. 

A fronte di un patto andato in frantumi, con una società che vive «in crisi di spessore e di profondità», tuttavia, ci sono lampi di luce. Sono persone, e non poche, che non vogliono assistere inermi al funerale della dialettica politica, adottando i codici della paura, della cattiveria e del rancore. Reagiscono, semplicemente, parlando altri linguaggi. Testimoniando che c’è un altro futuro possibile.

Lo fanno con gesti concreti, come il sostegno alla raccolta di fondi in aiuto alla scuola per disabili Nikolajewka, lanciata anche dal nostro quotidiano: siamo già a quota 230mila euro. Lo fanno, firmando la petizione per introdurre l’educazione civica nelle scuole: 1600 firme in pochi giorni. Lo fanno, come i ragazzi della Benetton Treviso di rugby che ieri sono scesi in campo rasati a zero per solidarietà nei confronti di un compagno, di origine africana, che sta facendo la chemio. Sì, un altro futuro è ancora possibile.

 

 

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