Comunicato Stampa: Tirocini extracurriculari, presentato il progetto di legge del Partito Democratico

(Arv) Venezia 17 giu. 2025 - La capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani ha presentato questa mattina a Venezia, nella sala stampa di palazzo Ferro Fini, la proposta di legge n. 334 “Nuove disposizioni in materia di tirocini extracurriculari”, di cui l’esponente dem è prima firmataria con i colleghi Anna Maria Bigon, Chiara Luisetto, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis.
“Il tirocinio extracurriculare - ha spiegato la capogruppo dem - è un periodo di orientamento e formazione svolto in un contesto lavorativo finalizzato all'inserimento nel mondo del lavoro. Oggi è necessario evitare che questo strumento sia utilizzato come forma di sfruttamento, costringendo i giovani al precariato e al lavoro povero. Per questo motivo abbiamo deciso di presentare un progetto di legge di riordino di quest'ambito, sul quale la Regione ha precise competenze”.
“Nell'ordinamento - ha aggiunto Camani - esistono diversi strumenti per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Quello indubbiamente più tutelante per i giovani lavoratori è l'apprendistato professionalizzante, un vero e proprio contratto di lavoro che garantisce tutele e diritti. Molto spesso, però, si preferisce ricorrere al tirocinio extracurricolare, strumento molto meno vincolante per le imprese e, soprattutto, meno oneroso. I numeri, infatti, non sono di poco conto: parliamo di 26 mila tirocinanti nel solo 2023, l'80% dei quali riferito a ragazzi sotto i 30 anni, in quasi 15 mila aziende. Di fronte a questi numeri diviene indispensabile trasformare i tirocini extracurriculari da una possibile forma di sfruttamento a un'opportunità di crescita per l'azienda e di sicurezza economica per i giovani lavoratori”.
“Nella proposta di legge - ha spiegato la capogruppo - viene previsto di alzare significativamente il livello minimo di indennità mensile: la competenza nella definizione della soglia minima di retribuzione per i tirocinanti è regionale. A oggi, nel regolamento del Veneto, essa viene fissata a 450 euro lordi mensili. È evidente che questo livello di retribuzione non è minimamente compatibile con le necessità di sostentamento. Noi proponiamo che questa soglia venga innalzata almeno a 1.000 euro. Tra gli altri punti salienti del progetto di legge c'è la revisione dei limiti in capo alle imprese per l'attivazione dei tirocini, in particolare rendendoli possibili solo quale integrazione alla manodopera stabile già presente in azienda. Questo per evitare che i tirocinanti sostituiscano lavoratori ordinari. Chiediamo anche di intervenire più efficacemente sul fronte della formazione, incrementando il numero di tutor per tirocinante. Infine, si prevede l'introduzione di sanzioni pecuniarie per la mancata corresponsione dell'indennità o per gravi violazioni alla disciplina”.
“In sede di Conferenza Stato Regioni, nel 2017 - ha ricordato Massimo Iovine, esperto di diritto del lavoro, intervenuto nel corso della presentazione del progetto di legge - erano state emanate delle Linee Guida con l'obiettivo di regolamentare lo strumento, che però sono rimaste lettera morta. È evidente che, in una situazione come quella attuale, questo strumento rischia sempre di più di diventare un modo per le imprese per fare dumping contrattuale e salariale sulla pelle dei lavoratori, e soprattutto del più giovani, svilendo, quindi, il ruolo originario del tirocinio che deve puntare su formazione e, soprattutto, qualità del lavoro. Da qui la necessità di una legge regionale che regoli lo strumento in maniera chiara”.
“Un progetto che restituisce dignità al lavoro - così la vicepresidente della Prima commissione consiliare Chiara Luisetto - e che ci permette di aprire una finestra su un tema delicato come quello della disabilità: che il tirocinio, quindi, costituisca non un ‘parcheggio’, ma un’opportunità quando vi è il coinvolgimento di persone con fragilità”.
“Questo strumento - ha aggiunto la vicepresidente della Quinta commissione Anna Maria Bigon - potrà essere un’occasione rivolta ai giovani e un’opportunità rivolta in special modo a loro: il Veneto può fare tanto in questo settore, in particolare per trattenere le giovani generazioni nella nostra regione”
“Su questa proposta di legge - ha concluso Camani - chiediamo di confrontarci fin da subito, con spirito costruttivo, convinti che, in una stagione che mette costantemente sotto attacco protezioni e tutele del lavoro, sia indispensabile investire sui giovani e sulle loro competenze, anche a vantaggio del nostro sistema economico e produttivo”.
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