Comunicato Stampa: Consiglio Veneto inizia esame Ordinamentale 2024 della Seconda commissione

(Arv) Venezia 6 mag. 2025 - L’Assemblea legislativa veneta ha iniziato oggi la discussione del Disegno di legge della Giunta regionale “Disposizioni di adeguamento Ordinamentale 2024 in materia di navigazione interna, trasporti, edilizia residenziale pubblica, ambiente, difesa del suolo e acque minerali e termali”, che contiene, in continuità con quanto avvenuto nel corso degli ultimi anni, norme finalizzate alla semplificazione, alla manutenzione e all’adeguamento dell’ordinamento regionale vigente, prive di impatto sul bilancio regionale e raggruppate per gruppi omogenei di materie. Il provvedimento, già licenziato, a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, dalla Seconda commissione, in cui era incardinato, è stato illustrato in Aula dal Relatore, Silvia Rizzotto (FdI), e dal Correlatore, Anna Maria Bigon (Pd). Il Relatore Rizzotto ha spiegato i principali contenuti dell’articolato e ha ricordato che “il provvedimento ha acquisito il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie Locali”, mentre il Correlatore ha sottolineato “alcune implicazioni che non sono solo di natura semplificativa, ma hanno riflessi politici” Bigon, nel suo intervento, ha inoltre chiesto un “maggiore coinvolgimento della commissione consiliare competente, il cui parere è fondamentale. Non può bastare una relazione annuale. E, anche sui Parchi regionali, va specificato la necessità del passaggio in commissione”. “In ordine all’edilizia residenziale pubblica – ha aggiunto il Correlatore – abbiamo un patrimonio vetusto che va recuperato. Bisogna assolutamente intervenire sulla parte non utilizzata, da ricostruire in base a criteri socialmente utili e sostenibili, attraverso piani di rigenerazione urbana, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione”. “E serve una Protezione civile forte, organizzata, formata, di natura pubblica, per far fronte ai cambiamenti climatici”, ha sottolineato l’esponente Dem. In sede di discussione generale, Renzo Masolo (Europa Verde) ha sollevato il problema “dell’alienazione del patrimonio erp per recuperare altri alloggi: significa svilire, svendere un patrimonio necessario per far fronte alle necessità abitative delle fasce più fragili della popolazione. Serve una riforma dell’edilizia residenziale pubblica”. Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) si è focalizzata sul “problema della casa pubblica: non è possibile che manchi, in discussione generale, l’assessore regionale competente. Serve una riforma seria, organica, dell’edilizia residenziale pubblica. Circa novemila veneti sono in attesa della casa e manca una strategia dell’Esecutivo regionale per mettere mano agli immobili vetusti. Non serve, non paga, l’alienazione di alloggi per ristrutturarne altri. Proponiamo che una percentuale di alloggi erp venga riservata agli under 35”. Andrea Zanoni (Europa Verde) ha ripreso il tema dell’edilizia residenziale pubblica, chiedendo “piani che consentano una valutazione complessiva della situazione abitativa, provincia per provincia, comune per comune. E il Consiglio regionale deve conservare il proprio ruolo propositivo per far valere il diritto alla casa”. Per Arturo Lorenzoni (Misto/Veneto Vale) sarebbe stato necessario “lavorare e investire su progettualità specifiche per valorizzare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Sarebbe quindi servito un provvedimento diverso dall’Ordinamentale”.Vanessa Camani (Capogruppo Pd) è intervenuta sulle politiche abitative regionali, mettendo in chiaro che, “soprattutto a fine legislatura, ci saremmo aspettati un provvedimento più coraggioso e più aderente alle necessità e ai bisogni abitativi della nostra Regione. L’impianto della legge 39 non regge più. Per risolvere il problema dell’emergenza abitativa, che sta crescendo esponenzialmente, servono risorse da mettere in un fondo straordinario a cui possono accedere i Comuni in caso di necessità. E dobbiamo risposte ai ragazzi che chiedono una casa a prezzi accessibili. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, inoltre, dovrebbero essere destinati alle famiglie indigenti, non a progetti di Social Housing che non dovrebbero basarsi su sussidi pubblici. È urgente un nuovo Piano- casa della Regione Veneto: i bisogni abitativi, negli ultimi anni, sono profondamente cambiati”. Al termine della discussione generale, la seduta è stata sospesa e riprenderà martedì 13 maggio, alle 10.30, con l’esame e la votazione degli emendamenti depositati sul testo normativo, precedentemente vagliati dalla Seconda commissione.
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