Scegli il riscaldamento con l’app di Enea

Con l’inizio della stagione dei riscaldamenti, Enea consiglia in primo luogo di valutare la sostituzione della caldaia a combustibile con una pompa di calore elettrica, grazie al nuovo applicativo web che ne misura in pochi minuti fattibilità e convenienza, per ottenere importanti risparmi in bolletta e minimizzare le emissioni di CO2 e di particolato atmosferico.
«L’app permette di valutare facilmente se la sostituzione possa avvenire senza modificare l’impianto idraulico o i radiatori, condizione che consentirebbe di ottenere risparmi annui che partono dai 150 euro, in caso della sostituzione di una caldaia a metano in una fascia climatica come quella di Padova, fino a 433 euro, nel caso di una caldaia a GPL installata a Catania», spiega Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.
La soluzione avanzata

Le pompe di calore rappresentano infatti una soluzione avanzata non solo per il riscaldamento invernale, ma anche per raffrescamento estivo e produzione di acqua calda sanitaria. Garantiscono costi di esercizio contenuti e offrono la massima efficienza energetica, cedendo all'impianto molta più energia di quella consumata.
Il report
Un recente studio Istat ha rilevato una crescita nell’utilizzo delle pompe di calore (+8% circa rispetto al 2021), soprattutto nel versante nordovest italiano, che ha registrato l’incremento maggiore. Tuttavia, il report evidenza anche che il 43,5% delle famiglie italiane, nella ricerca della soluzione migliore per rispondere alle esigenze di riscaldamento e raffrescamento, ricorre a un mix di sistemi in funzione dell’urgenza del momento.

«Accoppiare un impianto centralizzato con, ad esempio, uno autonomo a pompa di calore mono o multisplit, ma anche con una stufa, un caminetto o un qualunque calorifero elettrico, significa fare una scelta poco efficiente. Basti pensare solo ai costi di manutenzione che si moltiplicano – sottolinea Calabrese -. Più che alla compresenza di diversi sistemi, dovremmo pensare a un progetto generale di efficientamento, orientato alla razionalizzazione complessiva dell’impianto. Questo significa pianificare con tempo eventuali sostituzioni dei vecchi generatori, analizzando, attraverso la diagnosi energetica dell’edificio, il ventaglio di soluzioni più vantaggiose sotto il profilo costi-benefici, anche attraverso eventuali lavori sull’involucro dell’immobile».

Dopo l’accensione delle zone alpine e di quelle più fredde tra Nord Italia e Appennino, dall’1 novembre i riscaldamenti possono essere accesi anche al Centro con città come Roma e Firenze. Al Sud invece si dovrà aspettare il 15 novembre e fino all’1 dicembre per le città più calde come Reggio Calabria, Palermo o Agrigento.
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