L’Italia è «vetusta», ristrutturare è una necessità

Il patrimonio edilizio italiano è tra i più grandi d’Europa, con circa 599 abitazioni ogni mille abitanti e un totale di oltre 32 milioni di abitazioni e 12,5 milioni di edifici residenziali. Il 72% degli edifici ha più di 43 anni, costruiti prima della legge sull’efficienza energetica del 1976. Il 68,5% delle abitazioni ha una classe energetica bassa, tra la E e la G. Circa il 22% della superficie edificata è antecedente al 1945, il 42% è stato costruito tra il dopoguerra e gli anni ’80, e solo una piccola parte dopo il 1990.
Questa vetustà rende urgente la riqualificazione energetica. Migliorare di due classi energetiche potrebbe ridurre del 40% la bolletta energetica media di una famiglia.
Quando si parla di ristrutturazioni non manca dunque un vasto parco di edifici sui quali intervenire e le detrazioni fiscali, pur riviste nel 2025, rappresentano un utile alleato.
I vantaggi
I bonus fiscali per le ristrutturazioni nel 2025 continuano infatti a rappresentare un’opportunità conveniente per intervenire sul patrimonio edilizio italiano, soprattutto per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, ma con aliquote leggermente ridotte e limiti più rigorosi rispetto agli anni precedenti.
Gli interventi

Questi gli interventi che possono accedere al bonus ristrutturazione al 50% per le abitazioni principali.
Manutenzione straordinaria: installazione di ascensori e scale di sicurezza, sostituzione di infissi e serramenti, rifacimento di scale, interventi per il risparmio energetico, recinzioni, costruzione di scale interne.
Restauro e risanamento conservativo: eliminazione di degrado, adeguamento altezze solai, apertura di finestre per aerazione.

Ristrutturazione edilizia: demolizione e ricostruzione (con alcune condizioni), modifica facciate, realizzazione di mansarde o balconi, apertura di nuove porte e finestre, ampliamento dei servizi igienici.
Interventi antisismici e per l’eliminazione di barriere architettoniche (bonus barriere architettoniche al 75%).

Interventi per risparmio energetico, come installazione di impianti a fonti rinnovabili, caldaie a condensazione, pompe di calore, impianti fotovoltaici, ecc.
Bonifica dell’amianto. Sono inoltre detraibili le spese per progettazione, prestazioni professionali, perizie e oneri di urbanizzazione. Le manutenzioni ordinarie sono ammesse solo sulle parti comuni condominiali.
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