Furto con scasso: i «nemici» e le contromisure

L’insidia «furto con scasso» non è un’ipotesi remota. I ladri, purtroppo, sono sempre più attrezzati e hanno a disposizione una serie di strumenti per forzare le serrature e scassinare porte e finestre.
Pensare di affidare la sicurezza alla porta blindata, quando la serratura è obsoleta e non garantisce un livello di sicurezza ottimale, è un grave errore. D’altronde, se la serratura funziona egregiamente chi pensa che possa rappresentare il tallone di Achille della nostra privacy?
Le insidie

Vediamo quali sono alcuni degli alcuni degli strumenti di scasso più utilizzati.
I grimaldelli sono strumenti di metallo sottili, che possono essere utilizzati per manipolare i meccanismi delle serrature e aprirle senza danneggiarle.
I trapani, dotati di punte specifiche per forzare le serrature, sono strumenti rapidi e potenti. Se utilizzati su serrature obsolete permettono di aprire una porta in pochi secondi. Un trapano elettrico è anche utile per forare le casseforti o altri dispositivi di protezione.
In caso di porte o finestre più robuste, i ladri ricorrono a metodi più brutali, come le spaccate. Con l’ausilio di mazze, martelli o altri strumenti pesanti, i ladri possono forzare porte blindate o finestre rinforzate, causando danni evidenti ma aumentando il rischio di essere individuati.
Un altro strumento molto utilizzato per forzare è il piede di porco, che consente di applicare una forte leva per aprire porte e finestre anche ben chiuse. Questo tipo di scasso è particolarmente efficace su serrature a cilindro, soprattutto di vecchia generazione.
Con l’avanzare della tecnologia, sono emersi nuovi tipi di scasso digitale. Le serrature elettroniche possono essere bypassate tramite l’uso di dispositivi per hacking, che riescono a decodificare il sistema di apertura senza lasciare tracce evidenti.
Le difese

Se è vero che i ladri sono sempre più attrezzati, è altrettanto vero che per ridurre il rischio di furti è fondamentale potenziare la sicurezza domestica. Alcuni accorgimenti utili includono:
installare serrature di alta qualità e sistemi di sicurezza aggiornati;
utilizzare impianti di allarme con monitoraggio 24 ore su 24;
implementare sistemi di videosorveglianza per monitorare l'esterno della casa;
garantire un'adeguata illuminazione esterna e migliorare la visibilità delle aree di accesso;
controllare regolarmente la funzionalità dei dispositivi di sicurezza e aggiornarli se necessario.
La detrazione fiscale

Investendo in sicurezza si può beneficiare, anche nel 2025, della detrazione fiscale Irpef.
La legge di Bilancio 2025 ha stabilito che la detrazione fiscale per installare sistemi di sicurezza sulla prima casa è del 50% (36% seconde case), fino ad un tetto di spesa di 96mila euro.
Ai fini dell'utilizzo del bonus sicurezza non è indispensabile svolgere alcun intervento di ristrutturazione dell’immobile. Se il lavoro rientra nella manutenzione straordinaria o nella ristrutturazione edilizia, si può richiedere l’Iva agevolata del 10%.
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