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Furti in casa: è allarme ma ci si può difendere

La Redazione Web
La tecnologia aiuta e c’è anche l’opportunità della detrazione fiscale
Nove milioni di italiani hanno subito almeno un furto in casa © www.giornaledibrescia.it
Nove milioni di italiani hanno subito almeno un furto in casa © www.giornaledibrescia.it
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Subire un furto in casa è la paura maggiore per il 52,8% degli italiani. La percentuale sale al 58,6% tra chi vive in un’abitazione singola o in una villetta e al 57,6% tra gli anziani.

La statistica è preoccupante

Purtroppo la paura si trasforma spesso in realtà. Il furto in casa è infatti un’esperienza molto diffusa: 9 milioni di italiani (il 18,7% del totale) ne ha subito almeno uno e il 44,5% conosce vicini e amici che sono stati vittime di intrusioni all’interno delle mura domestiche. Questo è quanto emerge dal secondo Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa di Verisure Italia “La casa che vorrei. Spazio sicuro e che rassicura”, realizzato dal Censis con il contributo del Servizio analisi criminale del ministero degli Interni.

Gli atti illeciti si possono prevenire

Un pericolo subdolo dal quale ci si può però difendere attingendo anche ai bonus fiscali previsti per l’installazione di sistemi di sicurezza. Lo scopo degli interventi sull’immobile deve essere quello di prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terze parti. Nello specifico si fa riferimento ad aggressione, furto, sequestro di persona e reati che ledono i diritti giuridicamente protetti.

Acquistando un nuovo impianto di allarme o videosorveglianza, o sostituendo quello già esistente, è dunque possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute.

Possono beneficiare del bonus tutti i contribuenti soggetti al pagamento dell’Irpef, senza alcun limite di reddito: i proprietari dell’immobile, i soci di cooperative, gli imprenditori individuali, chi detiene una società semplice in nome collettivo o in accomodata semplice o chi ha un’impresa familiare.

La detrazione può essere richiesta dai proprietari di abitazioni, di unità immobiliari e dai locatari, che effettuano interventi di sicurezza nell’unità immobiliare che posseggono o detengono, per l’acquisto, l’installazione o la sostituzione di sistemi di sicurezza per la casa, come ad esempio impianti di allarme, citofoni, saracinesche, porte blindate o sistemi antintrusione, entro un limite massimo di spesa di 96mila euro.

Le porte blindate di nuova generazione offrono una sicurezza su misura
Le porte blindate di nuova generazione offrono una sicurezza su misura

Così si mette in sicurezza

La detrazione del 50% riguarda le seguenti spese di messa in sicurezza: rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici; apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione; porte blindate o rinforzate; apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini; installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti; apposizione di saracinesche; tapparelle metalliche con bloccaggi; vetri antisfondamento; casseforti a muro; fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati; apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.

Il bonus sicurezza è disponibile fino al termine del 2024 - salvo modifiche - e consiste in una detrazione fiscale dell’Irpef che deve essere ripartita in 10 quote annuali di uguale importo.

Attenzione però, questi lavori possono essere effettuati solo su unità immobiliari residenziali. Nel caso di uso promiscuo dell’edificio (abitazione e impresa) il vantaggio fiscale rimane, ma viene ridotto di un ulteriore 50%.

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