Economia

Vinitaly guarda ai mercati esteri: Brescia da record con 118 cantine

Anita Loriana Ronchi
Presentata a Bruxelles la rassegna in programma dal 14 al 17 aprile a Verona. Attesi 1.200 top-buyer
La presentazione dell'edizione 2024 di Vinitaly a Bruxelles
La presentazione dell'edizione 2024 di Vinitaly a Bruxelles
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Sarà agguerrita la partecipazione bresciana a Vinitaly 2024, oltre un centinaio di realtà (ne abbiamo contate 118) fra cantine, aziende e consorzi di casa nostra. Il «made in Brescia», rappresentato soprattutto dalle aree di Franciacorta e Garda, si appresta a segnare un altro spumeggiante successo alla 56ª edizione della manifestazione, che si terrà a Veronafiere dal 14 al 17 aprile prossimi e che ieri è stata per la prima volta presentata in grande stile a Bruxelles, sede del Parlamento europeo.

L’attesa è tanta e già, in certo qual modo, si sente il profumo di vini rossi, bianchi, rosé, bollicine e distillati profondersi dagli stand dei produttori provenienti da ogni regione, con più di 4.000 cantine confermate, 17 padiglioni e una superficie espositiva di oltre 100.000 mq netti.

Obiettivo export

E non solo, perché sono attesi 1.200 top-buyer, un numero in crescita del 20% sull’edizione 2023 e del 70% rispetto a due anni fa, secondo l’obiettivo incoming prefissato. Arrivano da 65 Paesi, che nel complesso valgono il 95% del totale export enologico italiano, i protagonisti della domanda estera selezionati, a cui si aggiungeranno in base alle stime circa 30mila operatori stranieri che confluiranno al quartiere espositivo veronese da almeno 140 nazioni. Il contingente più corposo degli ospiti rimane quello statunitense con oltre il 15% delle presenze, seguiti da altre tre piazze strategiche extra-Ue, ovvero Canada, Cina e Regno Unito, che assieme sommano il 23% degli arrivi. A livello di macro-regioni, la platea dei top buyer più numerosa proviene dal Nord America e dall’Europa (ognuna con un’incidenza al 26%), seguiti da Asia e Oceania (23%), Europa dell’Est (13%), Centro-Sud America (7%) e Africa (4%).

La presentazione

Vinitaly, insomma, si conferma la prima fiera del vino e dei distillati rivolta agli operatori del business sui mercati internazionali. Quattro giorni dedicati allo sviluppo delle relazioni tra produttori, buyer e stakeholder per condividere esperienze e competenze, arricchiti da un fittissimo programma di eventi ed iniziative collaterali.

«È la prima presentazione che facciamo al Parlamento europeo, centro nevralgico della politica comunitaria, con l’obiettivo di accendere un ulteriore faro sul vino italiano, che ha proprio in Vinitaly il suo brand fieristico di promozione globale. In questa logica, abbiamo da poco terminato anche un giro del mondo per operare una selezione ponderata dei principali buyer e, oltre al successo numerico, ci attendiamo soprattutto un riscontro in termini di qualità della domanda rappresentata» ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, intervenuto a Bruxelles con l’ad Maurizio Danese e con Ignacio Sánchez, segretario generale Ceev e John Barker, direttore generale Oiv. Un lavoro reso possibile grazie alla collaborazione e al sostegno del governo italiano, del ministero dell’Agricoltura, del ministero del made in Italy, delle ambasciate e degli enti istituzionali preposti alla promozione.

In contemporanea con Vinitaly si svolgeranno a Verona anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show; Xcellent Beers e il 25° Enolitech, Salone delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra. 

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