Economia

Un’impennata dei prezzi: tondo, coils e rottame sempre più cari

Siderurgici in fibrillazione: i forti aumenti associati alla bassa disponibilità delle materie prime
Impennata dei prezzi nel settore dei metalli - Foto © www.giornaledibrescia.it
Impennata dei prezzi nel settore dei metalli - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il calendario indica «gennaio 2021», ma per gli operatori del settore siderurgico sembra di essere tornati indietro di almeno un decennio. Ciò che sta avvenendo sul mercato dell'acciaio italiano ed internazionale negli ultimi mesi ha lasciato tutti a bocca aperta, rievocando situazioni che non si vivevano da molti anni: i prezzi sono letteralmente schizzati in alto, toccando dei livelli da boom economico. E il tutto, almeno per il tondo per cemento armato, è avvenuto nel giro di poche settimane.

Il fattore scatenante, o uno dei principali fattori scatenanti, è stato (come per molte altre cose avvenute lo scorso anno) il Covid-19. Il primo lockdown, in marzo del 2020, ha infatti portato ad una depressione immediata della produzione e dei consumi di acciaio: gli utilizzatori ed i commercianti siderurgici, in quei mesi e nei successivi, hanno attinto alle scorte portandole ad un livello di guardia. Ciò, nel momento della ripresa dei consumi (a giugno per i prodotti piani, a fine anno per i lunghi) ha portato alla necessità di reintegrare gli stock, oltre che di alimentare una maggior richiesta, provocando una temporanea carenza di materiale.

Le conseguenze sono state immediate e violente per i prezzi: il rottame (categoria 01-E3) da novembre ad oggi è rincarato del 45%, recuperando oltre 100 euro la tonnellata, il tondo è risalito nel medesimo periodo di quasi 200 euro la tonnellata ed i coils addirittura di 310 euro la tonnellata, seppur in un periodo più lungo (l'aumento delle quotazioni è partito a metà giugno).

Per il «tondino» oggi siamo tornati sui massimi da gennaio 2011, per il rottame da febbraio 2011 e per i coils da ottobre 2008: un vero e proprio terremoto per un comparto che solo pochi mesi prima faceva registrare i prezzi minimi dell'ultimo quadriennio. La tendenza rialzista non è un'esclusiva delle quotazioni dei prodotti siderurgici: negli ultimi mesi anche i metalli quotati al Lme stanno salendo in maniera consistente, anche a causa della forte liquidità sul sistema finanziario, riversatesi sulle commodity contrattate in borsa, e dell'indebolimento del dollaro: l'alluminio da maggio ha recuperato il 40%, il rame da marzo il 70%, il nickel da aprile il 60% e lo zinco il 50%.

Per chi compra acciaio e metalli, insomma, la situazione appare complessa, gravata dai forti rincari e (almeno per l'acciaio) da bassa disponibilità di materiale. Per il prossimo futuro le attese per i prezzi dell'acciaio, espresse dagli operatori che hanno risposto al sondaggio realizzato da siderweb durante il webinar «Mercato & Dintorni», sono per un proseguimento della crescita, seppur con ritmi inferiori a quelli delle ultime settimane.

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