Unicredit ritira l’Ops su Banco Bpm, Orcel: «Incertezza sul golden power»

Un colpo di scena dopo l’altro nell’Ops di UniCredit su Banco Bpm. L’ad Orcel alza bandiera bianca nella scalata. Al termine di un lungo consiglio di amministrazione, la banca di Gae Aulenti ha deciso di ritirare l’offerta su Piazza Meda a causa, spiega, del golden power. In una nota, l’istituto usa parole durissime, spiegando che «il processo di offerta è stato influenzato dalla clausola di Golden Power, insistentemente invocata dai vertici di Bpm, che ha impedito a UniCredit di dialogare con gli azionisti di Bpm nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito». Da qui la decisione del ritiro dell’offerta, che proprio ieri era stata sospesa dalla Consob per un mese.
La Consob aveva concesso altri trenta giorni, dal 23 luglio al 21 agosto.
Il commento di Orcel
«La mia responsabilità principale è di agire nel migliore interesse di UniCredit e dei nostri azionisti – commenta Andrea Orcel –. La continua incertezza sull’applicazione delle prescrizioni del Golden Power non giova a nessuno dei due. Abbiamo quindi deciso di ritirare la nostra offerta. Continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore». «La strategia di UniCredit è eccellente e la sua esecuzione è sempre stata il centro della nostra attenzione. I risultati lo testimoniano – spiega ancora l’ad –. Per questo continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore e - cosa più importante - a operare come partner bancario affidabile per i nostri clienti e le loro comunità».
La nota della banca
In relazione all’ops appena ritirata da UniCredit, i vertici di Banco Bpm hanno «privato – secondo Gae Aulenti – i propri azionisti del dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta per comprendere il valore creato dalla combinazione e determinare le condizioni che sarebbero state accettabili per andare avanti».
Da UniCredit si accoglie «con favore i significativi progressi compiuti con il Tar, la Dg Comp dell’Unione europea e il Governo italiano» ma in ogni caso «i tempi per una risoluzione definitiva della questione Golden Power vanno ben oltre la scadenza della nostra offerta e anche di quella della sospensione decisa dalla Consob».
Pertanto, «per fare chiarezza sulla situazione e tutelare gli interessi di UniCredit e dei nostri azionisti, abbiamo deciso di non rinunciare alla condizione del Golden Power, che non è stata soddisfatta, e di ritirare di conseguenza l’offerta».
Nelle parole della banca traspare l’amarezza per quella che viene definita come «un’opportunità mancata non solo per gli stakeholder di Bpm, ma anche per le comunità imprenditoriali italiane e per l’economia in generale», visto che UniCredit rimane convinta che «il consolidamento del settore bancario italiano porterebbe benefici sia al Paese che all’Europa nel suo complesso».
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