Economia

Una nuova sede: così i commercialisti bresciani guardano al futuro

Anita Loriana Ronchi
Già stanziato un fondo a supporto del progetto della «Casa delle professioni». Il presidente Gritti: «L’Ordine è in buona salute»
Al centro il presidente dell'Odcec di Brescia, Severino Gritti, con i componenti del Consiglio - © www.giornaledibrescia.it
Al centro il presidente dell'Odcec di Brescia, Severino Gritti, con i componenti del Consiglio - © www.giornaledibrescia.it
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In primo piano è il progetto della nuova sede per l’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia, per il quale nel corso del 2024 è stato stanziato un primo fondo volto ad assicurare un supporto tecnico nella fase di ricognizione dell’immobile adeguato.

L’Assemblea

La manifestazione d’interesse per la ricerca di una soluzione sul territorio comunale, da condividere con altri ordini professionali (Farmacisti, Chimici, Ostetriche, Agronomi, Veterinari), è stata lanciata quasi un mese fa: qualche proposta è già arrivata, ma si attende fino alla scadenza, ovvero dopo il 31 dicembre per fare le prime valutazioni.

«Quest’anno abbiamo affrontato alcune importanti tappe di un percorso che certamente non può essere breve o frettoloso» riferisce il presidente dell’Odcec, Severino Gritti, ieri intervenuto in un affollato auditorium della Camera di commercio (oltre 500 iscritti registrati) all’Assemblea per l'approvazione del bilancio preventivo 2025 con il vicepresidente Federico Mazzù, il tesoriere Pietro Morandini e gli altri membri del Consiglio direttivo.

Sotto la lente

«Bilancio – ha rilevato Gritti – che si conferma in crescita, con un aumento delle entrate di 450mila euro, di cui 300mila per movimentazioni effettive ed il restante per partite di giro». Il totale entrate ammonta a oltre 2 milioni e 135mila euro; si intende destinare l’utilizzo dell’avanzo di 225mila euro a nuovi investimenti, prevalentemente per la nuova «Casa delle professioni», ma anche per l’efficientamento della struttura informatica: segno, questo, di uno stato di salute dell’Ordine bresciano, che risulta essere frutto di una buona gestione.

La riforma

Quanto alla riforma in essere del decreto legislativo n. 139/2005 sull’ordinamento della professione, il vicepresidente del Cndcec, Michele de Tavonatti, ha ricordato che «il Consiglio nazionale ha presentato una proposta con cui si prefigge di innovare la professione, per renderla più aderente alle esigenze dei nostri tempi e più attrattiva per i giovani. Sarà nostra cura informare, e per l’Ordine territoriale seguire con la massima cura la vicenda».

Il progetto

Fra le principali attività espresse dall’Odcec Brescia, rientra il progetto «Desk-Ade», recentemente avviato, «quale strumento di interlocuzione – spiega Gritti – con l’Agenzia delle entrate, utile soprattutto per gestire le anomalie e problematiche in una fase di passaggio dalla comunicazione in presenza a quella digitale».

«Abbiamo – aggiunge il presidente – mantenuto aperto il dialogo col presidente reggente del Tribunale e attendiamo la nomina della nuova presidenza, con cui cominciare a costruire da subito un rapporto che possa essere collaborativo e rispettoso».

La struttura

I Commercialisti bresciani puntano poi al completamento della ridefinizione degli uffici e ad un ulteriore miglioramento dell’organizzazione interna. Sempre prioritario, è l’asset della formazione, perseguita attraverso numerose iniziative (ricorrerà, tra l’altro, il prossimo anno il 35° anniversario del tradizionale Congresso sul Codice della crisi d’impresa).

Gli iscritti

L’Ordine conta attualmente 2.310 iscritti, con una percentuale sempre significativa di «quote rosa». «Ripartiamo – annuncia la presidente del comitato Pari opportunità, Caterina Dusi – con il questionario per redigere il secondo Bilancio di genere. Abbiamo anche lavorato con gli altri Cpo a livello regionale per poter realizzare un bilancio consolidato. Da quest’anno, poi, la parità di genere entra come credito obbligatorio nella formazione». L’assise si è conclusa, come consuetudine, con le premiazioni dei colleghi con 30-40-50 e 60 anni di professione e con il conferimento del riconoscimento ai neo iscritti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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