Economia

Ubi Banca riassetta la rete, previste 84 chiusure

Il Banco di Brescia perderà 16 filiali e 7 minisportelli. Per l'istituto non ci saranno impatti occupazionali.
Il servizio di Teletutto
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Ottimizzare le risorse presenti sul territorio rafforzando alcune filiali centrali, ridurre i costi di gestione anche rinunciando a locazioni particolarmente onerose, evitare sovrapposizioni, intervenire dove si registra una redditività insufficiente.

Sono gli obiettivi del programma di ristrutturazione della rete commerciale del gruppo Ubi Banca presentato giovedì scorso ai sindacati. Il progetto, che sarà discusso con le organizzazioni dei lavoratori ed era atteso nell'ambito del piano industriale 2011-2015, prevede la chiusura di 36 filiali e 48 minisportelli e la conversione di 38 filiali in minisportelli. Si tratta complessivamente di 84 chiusure, che interessano quasi tutte le banche rete del gruppo.

La provincia di Brescia è il territorio più colpito da questa riorganizzazione, con l'interruzione dell'attività in sette filiali e due minisportelli, tutti appartenenti al Banco di Brescia. E proprio l'istituto bancario di corso Martiri della Libertà maggiormente interessato dal progetto (in Italia chiusi 16 filiali e 7 minisportelli), anche per la rilevante concentrazione di sportelli in alcuni territori, ereditata dalla fusione San Paolo-Cab.

Nel Bresciano chiuderanno le filiali del Banco di Brescia di Chiari (San Giacomo), Gussago (via Richiedei), Lumezzane (via Montini), Manerbio (via Cremona), Ospitaletto (via Rizzi), Salò (piazza Vittoria), Leno (via Garibaldi); cesserà l'operatività dei minisportelli di Lumezzane (Pieve) e di Barghe.

Particolarmente interessata dal nuovo corso anche la Banca Popolare Commercio e Industria, che chiuderà nove filiali e un minisportello ed effettuerà ben venti conversioni da filiale a minisportello (in particolare nelle province di Milano, Piacenza e Pavia). Colpita anche Banca Carime, che interromperà l'attività in 23 minisportelli e in una filiale.
Quattordici chiusure e 11 «conversioni» per Banca Popolare di Ancona. Poco coinvolta la Popolare di Bergamo: si prospetta solo la chiusura di tre filiali (a Como e, nel Varesotto, a Luino e Besozzo). Significativamente coinvolte le province di Milano (6 filiali chiuse), Pavia (7 trasformazioni di filiali, 2 chiusure), Reggio Calabria e Cosenza (4 chiusure ciascuna).

Secondo l'istituto di credito, la riorganizzazione non avrà immediati impatti sul fronte occupazionale, anche se sarà necessario adottare misure di mobilità territoriale. Nelle intenzioni di Ubi, il piano dovrà diventare effettivo a partire dal 24 febbraio.

Guido Lombardi

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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