Economia

Streparava «über alles»: abbattuto il muro dei 200 milioni

«I tedeschi? Temono le aziende italiane». «L’auto elettrica? Non è la soluzione dei problemi»
Pier Luigi Streparava, il figlio Paolo, sullo sfondo il ritratto di Angelo - © www.giornaledibrescia.it
Pier Luigi Streparava, il figlio Paolo, sullo sfondo il ritratto di Angelo - © www.giornaledibrescia.it
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La soddisfazione più grande? «Essere riusciti a fare la barba ai concorrenti tedeschi, strappando la commessa per le sospensioni dell’Amg Mercedes». Il presidente di Streparava Holding spa Pier Luigi Streparava, fresco di cavalierato, non nasconde l’orgoglio: «Questo nonostante un costo dell’energia elettrica che è almeno il 30% più alto dei concorrenti europei, una fiscalità ed un costo del lavoro penalizzanti. Viene da pensare che la Germania ci osteggi perché teme le imprese italiane». Nel 2018 il gruppo di Adro ha segnato nuovi record: su tutti l’abbattimento del muro dei 200 milioni di euro di fatturato (208,9 milioni per la precisione). «Ce l’abbiamo messa davvero tutta, abbiamo lavorato anche il sabato e la domenica per soddisfare i clienti», confida l’ad Paolo Streparava.

Al «salto» hanno contribuito tre commesse pesanti, che si sono aggiunte alle lavorazioni in corso: una pompa a iniezione per motori benzina per Magneti Marelli, il cui cliente finale è Volkswagen (ne sono state prodotte 1 milione); le sospensioni anteriori indipendenti per Lamborghini e Amd Mercedes. Da segnalare le commesse per le sospensioni Same ed Iveco.

Nonostante l’automotive non stia attraversando una fase brillante, la crescita di Streparava continuerà nel 2019. «Fortuna? Capacità? Non sta a me dirlo, ma le proiezioni restano positive - spiega l’ad -, il balzo dei ricavi non sarà corposo come nel 2018, ma entreranno a regime le nuove commesse. Ne beneficerà l’utile netto che quest’anno è in calo a 8,1 milioni, schiacciato dall’avvio delle nuove produzioni». Tra i dati contabili 2018 si segnala un Mol di 15 mln, un Roe dell’11,5% ed un Roi del 3,6%.

Sono 920 i dipendenti del gruppo nei tre stabilimenti in Italia (450 a Adro), i siti in India, Spagna e Brasile. Streparava Holding controlla la spa di Adro, la spagnola Streparava Iberica, la Streparava India, la Bpt Borroni Powertrain e la Spt, le ultime due producono alberi motore e a camme; detiene una partecipazione al 99,99% nella brasiliana Sib Partecipacoes & Emprendimentos ltda.

Tra le partecipazioni, spicca quella di e-Novia, la fabbrica di imprese milanese con 50 milioni di capitali raccolti, 30 brevetti e 26 progetti imprenditoriali generati che ha tra i suoi progetti la start up e-Shock al lavoro per creare il «digital chassis» per l’auto a guida autonoma. «Non ci sono certezze su come evolverà nei prossimi anni il mercato dell’auto. Questo investimento resta una scommessa - spiegano Pier Luigi e Paolo Streparava -, ma è un passo che assolutamente andava fatto. Il mondo dell’automotive sta attraversando una fase di forte transizione, non potevamo essere solo spettatori».

L’elettrico sarà la soluzione per un mondo sostenibile e più pulito? «Non credo - spiega Paolo Streparava -. I dati dimostrano che oggi l’inquinamento dei motori endotermici raggiunge una quota che non supera il 15% (7,5% dei motori auto, 7,5% truck e mezzi pesanti). Non solo, il settore auto ha negli ultimi 5 anni abbattuto le emissioni del 50%. Il passaggio all’auto elettrica, non solo non risolve il problema dell’inquinamento, ma rischia di crearne altri molto più seri: pensiamo solo allo smaltimento di milioni di batterie. Stiamo studiando, su questo tema serve una grande riflessione». E i tempi per la rivoluzione si prospettano ancora lunghi.

 

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