Economia

Stefana, una corsa contro il tempo per 250 lavoratori

Incontro in Provincia per fare il punto sulla situazione Stefana: la Fiom richiede la cassa in deroga per 250 addetti
"STEFANA, SIAMO AD UN BIVIO"
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Il bando per la cessione degli stabilimenti Stefana di Montirone e via Bologna a Nave scade il 30 maggio: alle 11 si apriranno le buste davanti al notaio. Per il primo si era già fatta avanti Alfa Acciai; per il secondo ci sarebbe l’interesse di gruppi stranieri.

Ma il 2 giugno scade la cassa integrazione straordinaria per più di 250 lavoratori. Tra gli avversari c’è il tempo. La Fiom Cgil vorrebbe continuare a giocare la partita puntando ancora sulla richiesta di cassa integrazione in deroga.

“L’accordo deve passare dalla Sottocommissione regionale. Vediamo quale sarà la risposta – ha detto Francesco Bertoli, segretario generale Fiom Cgil -. Per noi è una strada percorribile, non chiediamo nulla di diverso da ciò che prevede la legge”.

Se ne è parlato in mattinata in un incontro nella sede della Provincia di Brescia, presenti anche amministratori di Nave e Ospitaletto e rappresentati di Regione Lombardia. Ne è seguita un’assemblea con i lavoratori nel cortile del Broletto. La scelta, per la Fiom Cgil, ora sarebbe tutta politica: tutelare i lavoratori o i creditori.

E anche dalle istituzioni sarebbe arrivato il sostegno alla possibilità di avere la cassa in deroga. Il segretario Bertoli l’ha ribadito: “Non accetteremo licenziamenti. Ci sono condizioni di tempo e la volontà politica per non arrivarci”.

Per la Fim "è necessario attivare tutte le strade possibili ad individuare le soluzioni migliori, dentro nei percorsi legislativamente previsti. Qualora ciò non sfociasse in una soluzione positiva, resta inteso per noi che allo scadere della cigs i lavoratori restano in carico alla procedura che dovrà provvedere al pagamento delle spettanze dovute".

 

 

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