Economia

Shinynote, il «Facebook»delle belle storie

Sul sito vengono pubblicate storie di quotidiana bontà e sono raccolti fondi per iniziative del terzo settore.
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Le «favole» belle sono fatte quasi sempre dagli stessi ingredienti, miscelati ad arte da caso e volontà fino a trasformare i protagonisti in piccoli o grandi eroi. La storia di Shinynote, primo network davvero social - leggi etico - nato nel Bresciano ed esempio unico a livello mondiale, è un poco così.

Comincia tutto con due amici che corrono sulle colline del Garda. Sono quasi vicini di casa. Fabrizio abita a Manerba, Roberto sta a Moniga. Si allenano spesso e una sera come tante, fermi a riprendere fiato, si mettono a chiacchierare. L'argomento è l'insoddisfazione di entrambi per il modo in cui i media raccontano la realtà. Troppi grigi e neri nelle cronache della quotidianità. E invece - univoca la conclusione dei due - la gente è migliore di come viene solitamente descritta.

Come fare a gridarlo a gran voce? Come portare all'attenzione di tutti i «normali» esempi di generosità, bontà, dedizione agli altri e gentilezza che ci circondano?
Accadeva due anni e mezzo fa. Fabrizio e Roberto non lasciano cadere nel vuoto i «bei» discorsi ma, al contrario, si rimboccano immediatamente le maniche per elaborare un progetto in grado di coniugare internet, terzo settore e «scintille» di speranza. Da qui il nome Shinynote, che evoca il brillio e la lucentezza di quanto si distingue dal banale grigiore del male.
Il progetto è ambizioso: non un piccolo portale, altro che esperimento 2.0, Fabrizio Trentin e Roberto Basso hanno in mente ben altro: un'impresa di ampio respiro, regolata da un business plan quinquennale, per realizzare un social network fondato su basi etiche, nel quale ospitare le testimonianze e le storie delle persone.
Cominciano le telefonate ai conoscenti e agli amici imprenditori. Fabrizio è un manager stimato e Roberto ha solidi impegni professionali nel sociale, oltre ad essere consulente di marketing e comunicazione.

In poco tempo coinvolgono un buon numero di «sodali» nel progetto e a luglio del 2010 sono già una trentina i soci finanziatori; a ottobre viene stabilito un aumento di capitale che ammonta a 450mila euro. Bastano per lo start up e per far partire la gara per la realizzazione del software. A vincere la gara aperta a livello nazionale è proprio un'impresa bresciana, che a sua volta decide di entrare con una quota nella compagine societaria.
Tutti i tasselli si vanno combinando insieme: a gennaio 2011 il sito di Shinynote è pronto per lo sbarco online, ma l'incontro con alcuni fundraiser, che suggeriscono modifiche interessanti, rimanda il taglio del nastro.
A marzo però Shinynote è online all'indirizzo www.shinynote.com e si compone dei racconti in prima persona di uomini e donne che riportano piccoli e grandi esempi di solidarietà: dal portafogli ritrovato e restituito a progetti solidali di migliaia di euro; nuovi mezzi per associazioni di volontariato locale e nuovi pozzi per comunità africane. La bontà raccontata e mostrata ad ogni latitudine.

Da marzo ad oggi il sito è ha fatto grandi passi: 1.500 registrazioni, 3mila fra Facebook e Twitter, 5mila utenti «attivi», 100mila visite e contatti con 140 Onlus. Non solo parole, benché «scintillanti», però. Shinynote propone e promuove delle vere e proprie raccolte fondi a favore delle organizzazioni del terzo settore. Non prima di aver effettuato una lunga serie di controlli e verifiche per testimoniare la chiarezza dell'iniziativa.

Attualmente sono sei le raccolte fondi attive, una decina quelle in lista d'attesa. Anche queste spaziano dal piccolo canile che vuole ampliarsi alla Poliambulanza che intende acquistare un pianoforte per il reparto di Oncologia, passando per la «Clownterapia» in ospedali bresciani e la costruzione di una scuola in Congo. I progetti arrivano da tutta Italia e guardano sia alla cooperazione internazionale sia alle piccole iniziative di casa.

«Il nostro obiettivo - spiega Roberto Basso - è che il terzo settore cominci a cambiare, e abbandoni l'autoreferenzialità che in molti casi lo contraddistingue. È tempo che tutti, a prescindere da inclinazioni, orientamento politico o credo religioso, si rimbocchino le maniche per aiutare gli altri. Crediamo che internet molto possa fare in questo senso. Il web è stato già in grado di cambiare molti settori, dalla tecnologia ai viaggi, contiamo possa rivoluzionare anche il terzo settore, partendo magari da Shinynote». Un raccoglitore di «scintille» che è a sua volta la storia bella della giornata che noi sceglieremmo, e scegliamo, di raccontare.

Ilaria Rossi

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