Economia

Seize the change monitora lo sviluppo sostenibile delle imprese

EY si propone di osservare i trend per le imprese, attraverso momenti di riflessione e confronto
La piattaforma di EY analizza i trend di sviluppo nelle imprese
La piattaforma di EY analizza i trend di sviluppo nelle imprese
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Viviamo in un mondo interconnesso, in cui le sfide di sostenibilità sono sempre più visibili all’opinione pubblica e oggetto di attenzione da parte degli stakeholder, autorità, cittadini e media inclusi. È di poche settimane fa la dichiarazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in cui esprimeva l’intenzione di inserire la sostenibilità «tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale». «Mai come oggi la nostra definizione di "integrazione della sostenibilità" risulta attuale: dal nostro punto di vista "integrare la sostenibilità" significa comprendere il cambiamento e integrarlo in azienda a tutti i livelli per essere preparati al futuro», spiega Riccardo Giovannini, partner e Mediterranean region leader della divisione Climate change and sustainability services di EY, il network di oltre 5.000 professionisti in Italia e 250.000 consulenti nel mondo.

Integrare la sostenibilità nel business significa dunque ripensare e ridefinire la strategia e i processi operativi per affrontare il cambiamento e rispondere ai bisogni e alle aspettative del mercato e della società, con l’obiettivo di accrescere la competitività e la redditività duratura. Attraverso la propria piattaforma «Seize the change», EY si propone di identificare e osservare i più rilevanti e significativi trend di sviluppo sostenibile per le imprese, attraverso momenti di riflessione sistemica sulle pratiche in essere e creando occasioni di confronto tra gli attori dell'ecosistema della sostenibilità nazionale.

Il percorso, intrapreso nel 2015 e lanciato in occasione di Expo nella convinzione che l’integrazione della sostenibilità sarà un driver fondamentale della trasformazione delle aziende, ma anche della società nel suo complesso, si concretizza in momenti di indagine e studio sulle pratiche aziendali. EY ha selezionato in particolare quattro temi chiave che possono rappresentare una declinazione di sostenibilità per le imprese: cambiamento climatico, approvvigionamenti sostenibili, economia circolare e finanza sostenibile. I numeri.

La più recente indagine EY sui temi dell’integrazione della sostenibilità, presentata a gennaio 2020, ha analizzato come le più grandi aziende quotate italiane stanno rispondendo alla call to action globale sulle tematiche della sostenibilità in termini di strategia, progetti e modalità operative. Lo studio è stato realizzato con l’obiettivo di analizzare la governance e le strategie di sostenibilità delle aziende italiane, con riferimento a cambiamento climatico, approvvigionamenti sostenibili, economia circolare e finanza sostenibile. Per ciascuno di questi ambiti è stato analizzato quanto le aziende hanno deciso di investire definendo piani, azioni, responsabilità e obiettivi per raggiungere i propri impegni di sostenibilità e di business.

Il campione EY ha analizzato le 194 aziende italiane che, in maniera volontaria od obbligatoria, hanno pubblicato la «Dichiarazione non finanziaria» ai sensi del D.Lgs. 254/2016 (lista Consob al 31/8/2018, integrata da aziende che hanno risposto per la prima volta al D.Lgs. 254/2016 con riferimento all’esercizio 2018). Per dare un dato dimensionale, solo il 5% del campione ha un fatturato inferiore a 100 mln di euro, più del 70% delle aziende analizzate ha un fatturato tra i 100 e i 1.000 milioni, fino ad arrivare a un 20% del campione composto da realtà con fatturato superiore a 1.000 milioni di euro.

Quanto le aziende pianificano la sostenibilità? Circa un terzo delle aziende analizzate definisce un Piano di Sostenibilità a medio-lungo periodo, mentre le altre imprese non presentano un piano o forniscono solo una breve descrizione di alcune azioni di sostenibilità. In particolare, il 17% presenta una strategia correlata ai Sustainable Development Goals (SDGs anche noti come «Agenda 2030»), i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente che mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza e allo sviluppo sociale ed economico. Tra le aziende che correlano il Piano di Sostenibilità agli SDGs, gli obiettivi a cui si fa più riferimento sono quelli ambientali, seguiti da obiettivi economici.

La definizione di un piano di sostenibilità di medio-lungo periodo risulta direttamente correlata alle dimensioni aziendali, infatti il 53% delle imprese con fatturato superiore a 1000 mln euro ha un piano di sostenibilità, mentre nessuna delle imprese con fatturato inferiore a 100 milioni di euro cita la presenza di tale piano e solo il 33% ha una descrizione parziale di target quali-quantitativi su temi di sostenibilità. I settori che mostrano maggiore sensibilità sui temi della sostenibilità risultano essere quelli di Energy e Utilities, Automotive e Transport e Food and Beverage, dove, rispettivamente, il 64%, il 61,5% e il 50% delle imprese del settore afferenti al campione ha definito un Piano di Sostenibilità di medio-lungo periodo.

L’82% delle aziende con un Piano di sostenibilità lo riportano nella propria Dichiarazione non finanziaria; di queste, il 35% lo include integralmente nella Dnf, mentre il 47% include solo alcuni aspetti del piano nella Dnf. Il 18% delle aziende che hanno definito un Piano lo riportano in altri documenti aziendali diversi dalla Dnf.

Le imprese bresciane stanno evolvendo i loro comportamenti verso un’integrazione della sostenibilità nel business alla luce dei cambiamenti macroeconomici globali? Partendo da questa domanda EY collaborerà con l’Osservatorio per la gestione e lo sviluppo delle imprese dell’Università degli Studi di Brescia ad una ricerca su un campione di circa 30 aziende del nostro territorio, attraverso un’indagine diretta che mira a raccogliere informazioni e dati relativi ai processi e ai cambiamenti messi in atto all’interno delle imprese, per favorire lo sviluppo, l’integrazione e l’implementazione della sostenibilità nelle strategie aziendali e nei modelli di business. I risultati saranno oggetto di confronto con un campione nazionale di 100 realtà che EY sta indagando e verranno presentati in collaborazione con il Giornale di Brescia. I referenti EY dell’iniziativa sono Alberto Mazzoleni, partner EY e professore associato di Economia Aziendale al l’Università degli Studi di Brescia, e Riccardo Giovannini, partner e Mediterranean region leader della divisione Climate change and sustainability services di EY e docente presso la Luiss di Roma.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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