Economia

Se una pratica arriva sui tavoli di 21 enti

Disavventura di un'azienda bresciana per un impianto fotovoltaico: per chiudere un pratica più di tre anni e per aprirla...
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Buro-problema: se per chiudere una pratica ci vogliono più di tre anni, quanti ne occorrono per aprirla? Soluzione con almeno quattro incognite.
È il 2008. Un industriale bresciano (settore ambiente) acquista un'azienda a Madone, provincia di Bergamo. Il suo socio, con terreno attiguo allo stabilimento, chiede al Comune d'installare un impianto fotovoltaico di 600Kw. La domanda viene presentata il 31 ottobre 2008. Il Comune di Madone nega l'autorizzazione, nel 2009 e la società rinuncia al progetto. Semplice no? No!

La Provincia di Bergamo avvia la «conclusione del procedimento di archiviazione dell'istanza». Una semplice formalità, si direbbe. Invece il processo dura fino ai giorni nostri, quando l'ente dichiara concluso l'esame della non autorizzazione all'installazione dell'impianto.
 

Va bene, si dirà, che importa se ha impiegato più di tre anni a dire un altro no?
Solo che il documento è stato inviato a 21 soggetti diversi: Comune di Madone, Arpa, Asl, Soprintendenza, Vigili del fuoco, Agenzia delle dogane, Enel, settore ambiente, settore pianificazione territoriale e settore urbanistica e agricoltura della Provincia di Bergamo, Ministero dello sviluppo economico ispettorato territoriale lombardo, Ministero dello sviluppo economico dipartimento per la competitività di Bologna, Terna, Concessioni autostradali Lombarde, ufficio bonifica, ambiente e reti struttura Via, servizi di pubblica utilità, struttura e sviluppo territorio di Bergamo, tutto di Regione Lombardia, Rete ferroviaria italiana, e, ovviamente, le due società di Bergamo e Brescia interessate all'impianto. Quanto costa tutto ciò? Dove stanno Ministero e sportello unico per la semplificazione? Molto a... posteriori l'ardua sentenza.
 

Egidio Bonomi

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