Economia

Ryanair ha inaugurato due nuovi hangar per la manutenzione a Orio

In arrivo 10 nuove rotte. Il nuovo investimento da 20 milioni ha portato a cento assunzioni nel settore dell'ingegneria aeronautica
  • L'inaugurazione a Orio di due hangar Ryanair
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In vent'anni Ryanair ha registrato all'aeroporto di Orio al Serio 127 milioni di passeggeri. Quest'anno la compagnia aggiungerà dieci nuove rotte, con l'obiettivo di movimentare nel 2023 un traffico di 13 milioni di viaggiatori. Lo scalo di Bergamo, gestito dalla società Sacbo, è il primo per importanza sul Continente per la compagnia low cost.

In vent'anni l'aeroporto bergamasco è salito da 500mila passeggeri a quasi 14 milioni. Tutto merito della compagnia guidata da Michael O'Leary, che stamattina ad Orio ha inaugurato due nuovi hangar per la manutenzione dei suoi Boeing, portando a cinque le strutture disponibili. Si tratta di un investimento di 20 milioni, che darà lavoro a cento nuovi dipendenti nel settore dell'ingegneria aeronautica.

«Continueremo a investire a Bergamo e in Italia - ha sottolineato l'amministratore delegato del gruppo Ryanair, Michael O'Leary - portando qui altri milioni di turisti». Sono 24 gli aerei della compagnia con base a Bergamo, la metà di nuova concezione per abbattere emissioni ed inquinamento acustico. «C'è assoluta necessità di attirare in Italia buoni investimenti privati per buone opere», ha rimarcato il vicepremier Matteo Salvini presente alla cerimonia. Bene, dunque, l'impegno di Ryanair. Per altro, Salvini ha ricordato che lo scalo di Orio avrà presto l'uscita diretta dalla A4, mentre nei prossimi anni sarà realizzato il collegamento ferroviario diretto con Bergamo. Un accenno anche all'aeroporto di Montichiari, che secondo il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, «deve svilupparsi come cargo per la logistica».

Grazie all'aeroporto e a Ryanair, ha commentato il sindaco della città, Giorgio Gori, «negli anni siamo diventati una meta turistica. Quest'anno, con la Capitale, dal primo gennaio sta arrivando gente come non avevamo mai visto». Parole che aumentano il rimpianto per le occasioni perdute dal nostro territorio riguardo allo scalo di Montichiari, ormai definitivamente tramontato come vocazione passeggeri. 

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