Riciclo metalli, il fondo Abenex investe nella bresciana Zato

A Fabrizio De André riuscì la magia di tramutare un luogo leggendario e malfamato come via del Campo, a Genova, in un crocevia di sentimenti e poesia abitato da personaggi stravaganti. «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascon i fior», non ha mai avuto dubbi Faber. Una persuasione che alla fine del secolo scorso potrebbe aver convinto anche il bresciano Valerio Zanaglio a intraprendere un ambizioso percorso industriale con la Zato di Prevalle, oggi tra le realtà più in evidenza a livello internazionale per la progettazione e realizzazione di impianti capaci di riciclare i metalli.
Zato lavora per acciaierie, fonderie e rottamai ed è stata fin qui protagonista di una crescita significativa: il volume d’affari di dieci anni fa era intorno ai 10 milioni di euro, mentre il prossimo bilancio chiuderà con un monte ricavi di 50 milioni. «Zato rappresenta un esempio di eccellenza imprenditoriale italiana, con un posizionamento unico in una nicchia strategica e fondamentale dell’economia circolare, sostenuta da drivers di mercato molto solidi», sintetizza il managing director e responsabile delle attività del fondo Abenex in Italia, Antonio Catalli, annunciando l’acquisizione di una quota di maggioranza della società bresciana.

Ingegneria e innovazione
L’utilizzo di algoritmi e processi di «IoT/predictive maintenance» hanno permesso a Zato di proporre soluzioni all’avanguardia per l’industria del riciclo dei metalli. Con una presenza in più di 50 paesi, una filiale commerciale negli Stati Uniti, e con oltre il 90% del fatturato generato all’estero, all’azienda di Prevalle è riconosciuta una forte impronta innovazione e un prezioso impegno su tematiche Esg e di economia circolare.
La finanziaria Lbo France, tramite il fondo Small Caps Opportunities II, aveva acquisito una quota del 60% in Zato nel 2022, al fianco di Valerio Zanaglio, che ha continuato a guidare l’azienda. Nei giorni scorsi il gruppo transalpino ha ceduto la sua partecipazione nella realtà bresciana al fondo europeo di private equity Abenex, confermando alla guida Valerio Zanaglio, che sostanzialmente manterrà la quota di minoranza del capitale. «Il percorso compiuto con Zato è motivo di grande orgoglio: l’azienda ha dimostrato capacità di innovare e di crescere anche in contesti impegnativi, affermandosi come punto di riferimento internazionale», riconoscono dal fondo francese.
«Siamo molto contenti di dare il via a questa nuova fase con Abenex, partner che condivide i nostri valori industriali, la nostra visione strategica ed il nostro Dna altamente impregnato su tematiche Esg - commenta l’imprenditore di casa -. Quest’operazione crea valore, non è una semplice acquisizione. Siamo passati da una dimensione di small a mid cap (da piccola a media capitalizzazione, ndr). E insieme ad Abenex potremo consolidare ulteriormente la posizione di Zato come leader mondiale nelle soluzioni sostenibili per il riciclo dei metalli».

Se nel passaggio di quote da Lbo France al fondo Abenex Zanaglio ha ricoperto un ruolo determinante, allo stesso modo proseguirà a tracciare le linee di sviluppo della società nella veste di presidente e amministratore delegato. «Quest’ultimo investimento è perfettamente in linea con la strategia ed l’approccio di Abenex allo sviluppo sostenibile - non nasconde Cattali -. Sosterremo Valerio Zanaglio e il management di Zato nella crescita dell’azienda, valorizzando la piattaforma esistente e contribuendo ulteriormente allo sviluppo internazionale». Concorde il Principal del team Abenex, Jacopo Asinari di Bernezzo: «Siamo motivati a sostenere al meglio il team di Zato nella prossima fase di crescita, affinché possa ulteriormente rafforzare il proprio posizionamento come leader nel segmento dell’economia circolare».
Gli investimenti
Zato rappresenta il secondo investimento del fondo Abenex VI in Italia, dopo Di Marco, produttore romano farine per pizze e pinse. L’operazione è stata finanziata da un pool di banche composto da Banco Bpm, Banca Imi, Deutsche Bank, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Sella. Generali Asset Management ha partecipato al finanziamento dell’operazione.
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