Economia

Ricerca e innovazione: Brescia in campo per 4 miliardi del Pnrr

Nel corso dell'assemblea generale a Pisogne, Confindustria ha chiamato imprese, istituzioni e territorio a mobilitarsi per progetti di qualità
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OBIETTIVO 4 MILIARDI DI FONDI UE
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Brescia deve mobilitarsi per attrarre i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) da investire sulla ricerca e sull’innovazione, mettendo il sistema industriale nelle condizioni di vincere le sfide della transizione ecologica e digitale. Una Brescia ad alta tecnologia, in grado di generare ricadute positive in termini economici e sociali. Confindustria si propone come contenitore del progetto, con la volontà di aggregare intorno ad esso il territorio, le istituzioni, le categorie. È questo il messaggio lanciato ieri dal presidente Franco Gussalli Beretta all’assemblea generale dell’associazione. Evocativi il titolo dell’evento, «Mobilitiamoci», e la scelta del luogo, l’ex Laminatoio Ala di Pisogne, che verrà reindustrializzato.

  • L'assemblea di Confindustria a Pisogne
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La ripartenza, dunque. «Il Pnrr - parole di Beretta - è uno strumento straordinario per darci una mano a sviluppare e realizzare nuove idee». Alessandra Lanza, della società di consulenza Prometeia, spiega che dei 235 miliardi del Pnrr ben 4 sarebbero «aggredibili» da parte del sistema Brescia. Una quota di circa il 3% sui fondi totali (considerando che il 40% è destinato al Mezzogiorno).

Ricerca e innovazione

Risorse importanti, a fronte di progetti pubblici e privati sui vari fronti del Pnrr, dalla sostenibilità alla scuola, dalla digitalizzazione alla sanità. «Bisogna partire dalle esigenze del nostro territorio», sottolinea Beretta. Per il presidente di Confindustria Brescia sono due i capitoli su cui scommettere. Innanzitutto ricerca e innovazione.

Beretta lancia la proposta di una «cittadella» tecnologica per la sostenibilità e la transizione digitale in sinergia con l’Università e le istituzioni. In secondo luogo «bisogna investire sul capitale umano». Vale a dire la formazione tecnico-scientifica dei giovani: «Servono più ragazzi e più laboratori nelle scuole professionali. È giusto che i ragazzi imparino la didattica, ma devono stare più sulla praticità». Dopo «il disastro Covid siamo ripartiti con la quinta marcia inserita. Quindi c’è grande positività».

Il presidente Bonomi

Dal palco il presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, riferendosi alle proposte sul Pnrr, loda «lo spirito pratico dimostrato anche oggi dagli imprenditori bresciani per continuare a migliorare». Le sfide dei prossimi anni sono decisive per l’Italia. «I 235 miliardi del Pnrr non bastano», avverte. «Dobbiamo crescere in maniera forte, la politica faccia le riforme che aspettiamo da 25 anni, sempre rimandate con la motivazione che non c’erano le risorse». Adesso ci sono. «Serve uno Stato moderno, efficiente, inclusivo, che risolva le grandi disuguaglianze del nostro Paese». Finalmente, sottolinea Bonomi, «abbiamo di nuovo un Governo con cui possiamo confrontarci». Sul Green pass ribadisce «che era l’unico modo per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro». Il Governo Draghi «ha tenuto duro rispetto a una minoranza che soffiava sul fuoco. In questo quadro - attacca - c’è stato un solo corpo intermedio in Italia che ha tenuto la barra a dritta e non si è tirato indietro: la Confindustria». Parole che però non sono piaciute alla Cgil di Brescia, che per bocca del suo segretario Francesco Bertoli replica così: «Il presidente Bonomi non ha tenuto conto in alcun modo di quello che è stato fatto a Brescia e del ruolo che il sindacato ha svolto nel rapporto con le associazioni imprenditoriali per potere uscire dalla situazione che abbiamo affrontato».

Tornando all’intervento, il presidente di Confindustria sottolinea che «è il momento di fare una battaglia per colpire l’evasione e il lavoro nero». Quindi la richiesta al Governo: «Nella legge di Bilancio si faccia un intervento coraggioso sul taglio del cuneo fiscale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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