Redditi, debiti e rating: a Brescia passano quasi 7 aziende su 10

Il mercato non è lo «squid game», il gioco del calamaro che tanto piace gli utenti di Netflix, storia di un gruppo di persone che rischiano la vita in una sfida sopravvivenza, che ha in palio 45,6 miliardi di won, pari a circa 33 milioni di euro. Ma il mercato presenta i suoi rischi: c’è chi li sa affrontare bene e chi meno. Insomma anche qui ci sono vincitori e vinti.
Brescia - in una ricerca dell’Osservatorio di studio temporary manager mirato sul rating di ventimila imprese della Lombardia con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro, si difende bene: sta nella bassa classifica che, questa volta, raggruppa le province virtuose: se infatti il 36% del campione d’imprese ha un rating a rischio (con il 40% tra le imprese mantovane; il 38% quelle di Mantova e Pavia; Como, Varese, Lodi, Monza e Brianza) con il 35%, Brescia con Bergamo portano a casa un 34% , seguite da Cremona (31%) Sondrio (29%) e Lecco (28%).
Crisi
Risulta allora utile a queste imprese il nuovo strumento giuridico della «Composizione negoziata della crisi» istituto entrato in vigore a metà novembre (introdotto dal Decreto Legge 118/2021 e del Decreto Dirigenziale del Ministero della Giustizia del 24/9/2021) ossia uno strumento finalizzato a superare la crisi in via stragiudiziale anche mediante la rinegoziazione dell’esposizione debitoria dell’imprenditore, che dà spazio alla figura del temporary manager esperto di crisi d’impresa per un risanamento efficace, professionista che non si sostituisce all’imprenditore ma «lo affianca fornendogli la professionalità e le competenze necessarie per la ricerca di una soluzione della situazione di difficoltà dell’impresa e facilitando il dialogo con tutte le parti coinvolte nel processo di risanamento dell’impresa».
Alberto Cerini, responsabile «Corporate turnaround & restructuring» di Studio Temporary Manager, rileva infatti che «I dati della Banca d’Italia indicano che dal 2019 sono saliti del 40% i finanziamenti bancari alle imprese con un significativo aumento del rischio di credito .La nostra analisi conferma che nei bilanci ad oggi depositati relativi all’esercizio 2020 sono presenti evidenti segnali di criticità; la fine del divieto dei licenziamenti e l'imminente conclusione delle moratorie rivelerà il vero stato di salute delle imprese italiane, che ad oggi però è stato mantenuto sostanzialmente invariato rispetto ad un anno fa circa, grazie proprio alle predette misure di sostegno, che si sono quindi dimostrate efficaci».
L’esperto indipendente
Con lo strumento della composizione negoziata della crisi le aziende potranno accedere, su base volontaria, a un percorso di negoziazione che potrà sfociare anche in soluzioni puramente stragiudiziali e dove tutte le parti, debitore e creditori quindi, hanno il dovere di collaborare lealmente e in modo sollecito.
Un passaggio molto importante della nuova composizione negoziata sarà poi, oltre alla figura di un esperto indipendente con compiti di mediatore tra creditori e debitore, la possibilità di prevedere la figura di un Cro, Chief restructuring officer, ovvero un temporary manager esperto di crisi d’impresa, responsabile del processo di risanamento in fase di esecuzione con il ruolo di tenere controllata l'attuazione del piano di risanamento ed il rispetto degli accordi raggiunti. Il temporary manager incaricato avrà dunque un ruolo estremamente delicato: di discontinuità rispetto al passato e di garanzia dello sviluppo del risanamento, a vantaggio dell'impresa e dei suoi creditori.
Il Cro dovrà insomma possedere competenze manageriali e di settore, ma anche di restructuring finanziario e legali per porsi come efficace e credibile interlocutore di tutte le controparti della negoziazione. Non da ultimo, il Cro dovrà essere indipendente da tutte le parti coinvolte.
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