Economia

Raffineria Metalli Capra: un nuovo socio per il rilancio

Diverse le manifestazioni di interesse raccolte Urgono ricapitalizzazione e altra intesa con banche
La produzione. Raffineria Metalli Capra conta un sito a Castel Mella e un altro a Montirone
La produzione. Raffineria Metalli Capra conta un sito a Castel Mella e un altro a Montirone
AA

L’esito di due operazioni straordinarie avviate dai vertici della Raffineria Metalli Capra definirà il futuro di questo storico gruppo siderurgico, che oggi necessita di un «urgente» aumento di capitale sociale e di nuovi affidamenti da parte delle banche. Lo ammette, senza tanti giri di parole, il presidente Carlo Capra nella Relazione sulla gestione allegata al bilancio 2016, depositato solo alcuni giorni fa nel Registro imprese della Camera di Commercio.

Una volta palesati però i due obiettivi principali della sua azienda, l’imprenditore bresciano non nasconde che «per quanto attiene la possibilità di ingresso nel capitale da parte di terzi, a partire dalla seconda metà del 2017 sono pervenute manifestazioni di interesse da parte di potenziali investitori disposti a farsi carico della ricapitalizzazione della società e a rendere in tal modo possibile il perseguimento degli obiettivi di risanamento della stessa».

Per il rilancio del gruppo (fonderia e lavorazione metalli, 120 addetti), secondo Carlo Capra si rende indispensabile un aumento di capitale da almeno dieci milioni di euro, seppur dai conti della società di Castel Mella emerga, al netto della perdita da 2,58 milioni di euro, un patrimonio netto di 19,84 milioni. Sul gruppo, tuttavia, pesano debiti per quasi 56 milioni di euro e, quindi, una posizione finanziaria netta negativa per 27,6 milioni.

Le prospettive. «Le manifestazioni d’interesse raccolte - aggiunge il presidente della Raffineria Metalli Capra - lasciano intendere che la situazione di tensione finanziaria nella quale ci troviamo possa essere positivamente risolta in tempo utile per consentirci di esprimere le potenzialità delineate dal piano industriale 2017-2022, e pertanto di proseguire la propria attività in condizioni di equilibrio economico e finanziario». Anche questa nota rientra nella sua relazione siglata a fine anno e, nonostante nelle ultime ore si siano registrate indiscrezioni che confermano questa evoluzione positiva dell’operazione, per il momento dal quartier generale di Castel Mella nessuno rilascia altre dichiarazioni.

Le perplessità. Meno ottimisti comunque risultano i giudizi del Collegio sindacale e della società di revisione allegati all’ultimo bilancio della Raffineria Metalli Capra. «A causa degli effetti connessi alle incertezze espresse dagli stessi amministratori - scrive il revisore Antonino Girelli di Agknserca - non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio al 31 dicembre 2016». Il presidente del collegio sindacale, Angelo Cisotto, inoltre, definisce «urgente che le manifestazioni di interesse pervenute alla società da parte di investitori terzi al fine di una nuova capitalizzazione della stessa vengano foralizzate in proposte vincolanti per le parti». Non solo: di fronte a questa situazione, il commercialista bresciano ritiene improrogabile anche un aggiornamento «del piano ex art. 67 della Legge fallimentare tramite apposito accordo con le banche finanziatrici». Al 30 dicembre 2016, l’esposizione del gruppo verso gli istituti di credito era di oltre 29 milioni di euro.

Il percorso. Nel luglio 2016, la Raffineria Metalli Capra ha sottoscritto il primo accordo di ristrutturazione del debito con le banche in concomitanza con l’avvio del piano industriale 2016-20 e a un aumento di capitale da 3,1 milioni. A distanza di un anno, però, nell’estate 2017, il cda riscontra che per una serie di complicazioni e di ritardi riscontrati negli ultimi dodici mesi, gli obiettivi prefissati non sono stati raggiunti e quindi propropone ai soci «la predisposizione di un nuovo piano industriale, che tenesse conto della nuova e mutata situazione». Con il supporto di un advisor industriale e finanziario indipendente, il management della Raffineria Metalli Capra, dunque, ha imbastito un nuovo progetto di rilancio per il periodo 2017-22; un piano appunto che secondo i soci e i suoi consulenti può essere realizzato solo con un pronto rafforzamento del capitale e con la concessione di nuove linee di credito.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia