Economia

Raccolta di olive al -30%. Frantoi al lavoro: «Qualità eccelsa»

Gli esperti di Coldiretti e Aipol: «Le susseguenti ondate di calore hanno inciso sulla produzione»
Nel mondo. L’olio made in Brescia è apprezzato per il suo gusto «delicato»
Nel mondo. L’olio made in Brescia è apprezzato per il suo gusto «delicato»
AA

Una flessione nella produzione, ma con assenza di parassiti e quindi una qualità indiscussa delle olive. Si preannuncia in questo modo l’annata olivicola bresciana: i frantoi avvieranno la loro attività in settimana. La flessione prevista risulta importante, si stima un 50% in meno rispetto alla scorsa campagna, annata considerata eccezionale ma un 25-30% in meno rispetto alla media.

«La diminuzione dei frutti si presenta "a macchia di leopardo" e quindi ci possono essere luoghi dove le olive sono di più, come per esempio l’Alto Garda - spiegano da Coldiretti, Simone Frusca e da Aipol, Emanuele Ghirardelli - questa situazione è dovuta non tanto alla siccità generalizzata ma alle ondate di calore che si sono succedute nei nostri territori durante l’estate appena trascorsa.

La prima ondata di calore, in maggio, ha colpito la fioritura, le altre invece hanno favorito la "cascola", fenomeno naturale di caduta dei fiori ma accentuato dal caldo eccezionale. Le piante, che hanno subito un rapido disseccamento dell’apparato fogliare erano deboli per la sovrapproduzione dello scorso anno».

«Rispetto ai sette mila quintali di olio extravergine d’oliva prodotto l’anno scorso in Lombardia quest’anno la produzione potrebbe aggirarsi sui 4mila -specifica Ghirardelli -, tenendo conto del fatto che nella produzione globale lombarda il lago di Como produce un 15%, quello di Iseo con la Valcalepio il 20% ed il resto è prodotto dal lago di Garda».

Di contro però quest'anno la mosca dell’olivo non si è presentata e neppure la lebbra, così che le olive sono in perfette condizioni e la qualità rimane alta. In questo caso il prodotto finale sarà quello che il mercato, soprattutto straniero, cerca. È risultato infatti dai dati sull’export un incremento delle vendite agli stranieri, in particolare del nord Europa del +45%.

L’export in Germania, Paesi Bassi e Scandinavia ha avuto un aumento su base annua (2017 rispetto al 2016) del 23%, grazie alla fortunata congiuntura di una forte presenza turistica su entrambi i laghi. «L’olio extravergine del Garda e del Sebino piace per il gusto delicato - spiega Frusca - molto diverso da quelli toscani e del sud Italia dove predomina il piccante». Inoltre le due zone olivicole della provincia di Brescia sono tra le poche aree in Italia dove l'olivicoltura sta diventando oggetto di investimento e di interesse, non solo per gli addetti al settore agricolo ma anche per coloro che sono appassionati e provengono da altri comparti produttivi e per gli operatori del settore turistico.

«Le particolari qualità dell’olio prodotto sulle rive dei nostri laghi, la preziosità del paesaggio che l’olivo sa creare, rendono questa coltura interessante ed avvincente - continua Frusca - e, sebbene i costi di produzione siano elevati perché un litro di olio extravergine d’oliva va dai 14 ai 25 euro». Un incremento dell'olivicoltura, soprattutto dai parte dei giovani rispetto ad altri settore agricoli, è segnalato anche da Aipol che nel 2016 ha commercializzato tremila e duecento piante di olivo in più, comprate dai soci della Cooperativa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia