Economia

Punto Finestre ha 20 anni e sbarca anche nel Salento

In quattro anni i ricavi sono quasi triplicati. Per il nuovo stabilimento (il terzo fra Italia e Romania) stanziati 4,5 milioni
Punto Finestre, il sito produttivo di Borgosatollo - © www.giornaledibrescia.it
Punto Finestre, il sito produttivo di Borgosatollo - © www.giornaledibrescia.it
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La Punto Finestre è un tipico esempio di «piccola» realtà che fa «grande» Brescia. Nata vent’anni fa, si è dedicata fin da subito alla produzione di sistemi oscuranti in alluminio per serramenti. Il loro show room, per interderci meglio, pare un domino di ante che si aprono e chiudono in successione. La Punto Finestre si rivolge principalmente a costruttori edili e ferramentisti (con il marchio Punto Persiane) e negli ultimi quattro anni è stata protagonista di un percorso di crescita notevole: basti pensare che i ricavi sono passati da 4,6 a 11,54 milioni. Peraltro le aspettative del presidente Fabrizio Rolfi per il 2022 restano molto buone.

Oggi, inoltre, il parco clienti dell’azienda copre interamente il Nord Italia e buona parte del Centro, ma l’obiettivo di Rolfi & soci (Mario Polito e Ivan Bino) è di ampliare il portafoglio clienti anche nel resto del Belpaese. Anche per questo motivo pochi mesi fa al sito produttivo di Borgosatollo (4mila metri quadrati, una quarantina di dipendenti) e a quello rumeno (altri 3mila mq e quaranta addetti) si è aggiunto un terzo stabilimento a Tiggiano, in provincia di Lecce (3mila mq e una trentina di lavoratori). «Al Sud, in questo momento - riconosce Rolfi - è anche più semplice reperire personale». Questa sede nel Salento ha comportato inizalmente lo stanziamento di 2 milioni di euro a cui se ne aggiungono quest’anno altri 2,5 milioni per l’ampiamento dell’edificio (altri 3mila mq).

Il nuovo stabilimento della Punto Finestre in provincia di Lecce © www.giornaledibrescia.it
Il nuovo stabilimento della Punto Finestre in provincia di Lecce © www.giornaledibrescia.it

Bellezza e digitale

I vari bonus fiscali per la ristrutturazione degli immobili hanno rappresentato (e lo sono tuttora) una proficua leva per il business della Punto Finestre, ma ai tre imprenditori bresciani va dato il merito di aver costruito nel tempo un modello produttivo flessibile ed efficiente, che ha saputo rispondere al meglio alla crescente domanda di sistemi oscuranti. «Innanzitutto una consolidata sinergia con il gruppo Metra - aggiunge Rolfi - per il momento ci ha permesso di non subire eccessivamente il pesante impatto relativo al rincaro e alla mancanza delle materie prime». In secondo luogo, ma non per importanza, la visione d’impresa di Rolfi è calibrata sul lungo periodo ed è parametrata su alcuni punti cardine: «La resistenza, la fattura e soprattutto la bellezza dei nostri prodotti ha fatto la differenza. Tuttavia, la passione, il design e l’eccellenza operativa non saranno più altamente performanti senza una forte digitalizzazione - ammette l’imprenditore -. Lo scoppio della pandemia, da questo punto di vista, ha accelerato tutti i processi di transizione digitale».

Rolfi è convinto che un cliente «quando acquista un prodotto in realtà compra un’"azienda": al giorno d’oggi, ad esempio, conta anche il servizio offerto post vendita». Ed è con questa convinzione che Punto Finestre guarda all’economia circolare e alla sostenibilità dei processi produttivi come un impegno stimolante e non oppressivo. Il successo che sta riscuotendo il nuovo brand «Sun Shading», dedicato ai frangisole modulari a impatto zero per immobili commerciali e hotel, lo dimostra. «Grazie a questa impostazione - non nasconde - il mercato ci ha fin qui dato ragione».

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