Protesti, nel Bresciano 91 milioni "cabrio"

Pagherò o non pagherò, questo è il dilemma. A Brescia, nell'anno che ci siamo lasciati alle spalle, sono stati iscritti nel registro dei protesti oltre 91 milioni di euro tra cambiali, tratte e assegni bancari. Un importo che supera del 22,53% il valore complessivo dei titoli di credito sprovvisti di fondi sufficienti, contestati nel 2008.
Analizzando separatamente le tre principali tipologie di protesti (cambiali, tratte e assegni) si evidenziano alcune dinamiche singolari, sebbene in alcuni casi occorra prestare estrema cautela nell'analisi dei dati raccolti dalla Camera di Commercio di Brescia.
Partiamo dall'ultima voce. Nel 2009 sono stati protestati 3.915 assegni bancari, 140 in meno rispetto all'anno precedente. Questo è sicuramente un score positivo perché ad esso si va ad affiancare una sensibile diminuzione degli importi impugnati. Ammontano infatti a 36 milioni e 377 mila euro gli assegni complessivamente protestati nel 2009 contro i 37 milioni e 389mila euro dei dodici mesi precedenti. Ma prima di cantar vittoria, è doveroso far notare che gli assegni bancari, diversamente dalle cambiali, non sono titoli esigibili al domicilio del debitore. Detto in parole più semplici: per poter staccare un assegno bancario, deve obbligatoriamente esistere un rapporto di conto corrente tra il soggetto sottoscrivente e la banca.
Non è così, invece, nel caso della cambiale dove il debitore può comunque promettere al creditore di pagare una determinata somma, senza essere titolare di un conto corrente bancario. Pertanto, anche se tra la banca e il correntista termina (per qualsiasi motivo) un rapporto di corrispondenza, quest'ultimo può comunque continuare a sottoscrivere i famosi "pagherò".
Fate attenzione, perché questo aspetto va a giustificare il consistente aumento di cambiali contestate nel Bresciano. Nel 2008 erano infatti "solo" 13.131 le cambiali inserite nel registro dei protesti della Camera di Commercio di Brescia, mentre l'anno successivo per lo stesso titolo di credito si è raggiunta una quota di 17.359 notifiche. Lo stesso discorso vale per le tratte, sia per quelle accettate (ovvero riscuotibili) sia per quelle non accettate.
In valore assoluto, i dati della Cdc indicano che tra il mese di gennaio e quello di dicembre, i bresciani non hanno saputo rispondere ai debiti contratti per una cifra pari a 91 milioni di euro, circa 250mila euro al giorno.
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