Economia

Primato bresciano: i più puntuali nel pagamento dei fornitori

La nostra provincia non ha rivali in Italia: siamo davanti a Sondrio Bergamo, Lecco e Trento e Cribis
Soldi (immagine simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Anche in tempi difficili come quelli di questi mesi Brescia si conferma svelta a lavorare e più svelta di altri a pagare. Dopo che una tirata d’orecchi a chi faceva orecchio da mercante era arrivata quest’inverno da Confindustria Brescia (l’ex Aib) con la campagna «Io pago i fornitori», un quadro a fine settembre di chi paga velocemente e chi ritarda giunge da Cribis, società fondata nel 1988 a Bologna presente oggi in quatto continenti e appartenente al gruppo Crif Company, specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, oltre che in servizi di outsourcing, processing e soluzioni per il credito.

I più virtuosi. La provincia bresciana si è rivelata virtuosa nella tempestività dei pagamenti, migliore alla fine del terzo trimestre davanti a Sondrio, Bergamo, Lecco, Trento; a seguire, nel ranking delle prime dieci province italiane Cremona e Mantova, quindi Treviso, poi le romagnole Forlì-Cesena e l'emiliana Reggio. Naturalmente stiamo parlando di imprese private, perché quelle pubbliche una ne fanno e tre ne pensano per tirarla in lunga, al punto che la violazione sistematica da parte delle stazioni appaltanti italiane delle direttive Ue che impongono di pagare gli appaltatori in trenta giorni, prorogabili al massimo a sessanta, è stata sancita in gennaio da una storica sentenza della Corte di giustizia Ue. Effetto Covid. La performance di Brescia non significa che tutto vada bene: gli effetti della pandemia sull’economia e sulla puntualità nei pagamenti rileva che a settembre il numero delle aziende italiane che pagano i propri fornitori con oltre trenta giorni di ritardo sulla scadenza è salita al 12,7% contro il 12,3% del 2016.

Percentuali che superano del doppio quella di Brescia in cui le aziende della provincia che a settembre di quest’anno sforavano di oltre trenta giorni la scadenza dei pagamenti erano il 5,7% (il 4,5% a settembre 2019), quelle fino a 30 giorni il 37% (contro il 41,2% del 2019) e quelle che pagano alla scadenza il 57,3% (erano il 54,3% a settembre 2019). Le regioni. Chi ritarda? Oltre i trenta giorni le regioni che hanno fatto segnare le peggiori performance sono Valle d'Aosta (+40,4%), Friuli (+37,5%), il Veneto (+32,6%) e Trentino/Alto Adige (31,6%).

Un ultimo dato: Brescia nel terzo trimestre 2020 rispetto al quarto 2019 ha visto migliorare del 5,5% il numero di imprese che paga alla scadenza, ma appesantirsi - causa quello che potremmo definire un «effetto travaso» nello stesso periodo - i ritardatari del 26,7% che si sono allontanati oltre i trenta giorni dalla scadenza.

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