Economia

Prandini: «Dall'agricoltura 200mila posti di lavoro»

Le parole del presidente di Coldiretti rivolte al presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante gli Stati Generali dell'Economia
Ettore Prandini si confronta con Giuseppe Conte -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Ettore Prandini si confronta con Giuseppe Conte - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Da fanalino di coda della nostra economia a settore strategico per il rilancio del Paese. Questo il destino del settore agroalimentare italiano, il cui ruolo è stato esaltato anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della quinta giornata degli Stati Generali dell'Economia a Villa Pamphili. In particolare, il premier ieri ha esortato l'intero comparto a fare squadra e a sfruttare le opportunità offerte dai fondi europei.

«Di fronte a un Paese che non ha mai manifestato storicamente grandi capacità di spesa dobbiamo sfruttare appieno questa opportunità. Se riusciamo a raggiungere l'obiettivo sarà solo perché riusciremo a stringere un patto in cui tutto il sistema Italia marcia verso questo obiettivo», ha infatti spiegato Conte. In pieno spirito «remiamo nella stessa direzione», le parole del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il quale ha spiegato che l'esperienza dell'emergenza coronavirus «ha dimostrato che con una adeguata formazione e semplificazione l'agricoltura nazionale puo’ offrire agli italiani in difficoltà almeno 200mila posti di lavoro che oggi sono affidati necessariamente a lavoratori stranieri stagionali che ogni anno attraversano le frontiere per poi tornare nel proprio Paese».

Ridurre l'Iva sui prodotti agricoli e il cuneo fiscale. È questa la proposta di Confagricoltura, che attraverso il suo presidente Massimiliano Giansanti ha spiegato: «La ripresa economica richiede un immediato intervento per stimolare la domanda, come la riduzione delle aliquote Iva sui prodotti agricoli e del cuneo fiscale sul lavoro in modo da rilanciare i consumi».

«Sono due le strade principali da percorrere in parallelo - ha detto il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino -. Quella europea che deve vedere l'Italia ben posizionata nel contesto delle politiche comunitarie, definite dal Green New Deal e con le strategie Farm to Fork, Biodiversity e Next Generation Eu. Non è una sfida tutta agricola e ambientale. La transizione a un nuovo sistema agroalimentare europeo più digitale e verde, infatti, chiama alla sfida per la sostenibilità, l'intera programmazione del rilancio dell'Italia».

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