Economia

Ponte Morandi, in campo robot bresciani per la ricostruzione

Con Wash e Inspection di Camozzi sarà monitorato il viadotto. Il sindaco: «Un progetto unico a livello mondiale»
Marco e Lodovico Camozzi - © www.giornaledibrescia.it
Marco e Lodovico Camozzi - © www.giornaledibrescia.it
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Il gruppo Camozzi darà un prezioso contributo alla ricostruzione del viadotto Polcevera, meglio conosciuto come il ponte di Genova. «Per garantire sicurezza, funzionalità ed estetica senza uguali alla nuova infrastruttura - svela il presidente Lodovico Camozzi - forniremo soluzioni innovative attraverso impianti realizzati dalle controllate Innse Berardi e Ingersoll, con il supporto tecnologico del nostro centro di ricerca di Milano».

Si chiameranno Wash e Inspection i due robot realizzati dalla Camozzi per supervisionare il nuovo viadotto e si occuperanno sia della pulizia delle pareti antivento e dei pannelli solari sia della scansione della parte inferiore del ponte per rilevare eventuali anomalie e criticità. «I due robot - ha detto venerdì in Confindustria Genova il sindaco del capoluogo ligure Marco Bucci - sono primi e unici nel loro genere a livello mondiale. Quando si potrà finalmente viaggiare sul nuovo ponte - ha aggiunto - avremo sempre al nostro fianco queste due macchine futuristiche».

I due robot Camozzi nascono da una proficua collaborazione tra il gruppo bresciano e l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, e vantano tre specificità. A partire dall’aspetto costruttivo, sia per la tipologia di materiale utilizzato sia per la particolare movimentazione dei robot. Per capirci meglio: i due impianti saranno realizzati sfruttando l’esperienza consolidata dalla Camozzi nel settore aeronatuico e la consulenza della Sda Engineering, che permetterà di creare dei profili per minimizzare la resilienza dei robot al vento. Wash e Inspection risulteranno quindi leggeri, ma con elevata rigidezza strutturale.

Non solo. Le due macchine targate Brescia si muoveranno in maniera autonoma (o guidati da un operatore lungo il ponte), superando anche gli ostacoli dovuti alle pile previste dallo studio Renzo Piano. La seconda peculiarità che caratterizzerà i due robot è il software di cui saranno dotati (realizzati grazie anche alla Ubivis) per l’analisi dei dati e con l’obiettivo di determinare in tempo reale eventuali anomalie. Tutti i dati raccolti da Wash e Inspection, per di più, potranno essere di supporto al sistema di monitoraggio di cui è stato dotato il ponte e quindi aumentare ulteriormente la sicurezza nel tempo.

«La terza singolarità - spiega una nota dell’azienda bresciana - è forse apparentemente meno pratica, ma in realtà è quell che garantirà i migliori risultati nei decenni a venire: il sistema robotico è stato pensato per essere versatile e quindi adattabile a future tecnologie che vorranno essere adottate per rendere sempre più efficiente il sistema di ispezione del ponte».

 

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