Economia

Per Cassa Padana un 2021 di conti in ordine e spinta digitale

Migliorano i numeri dell’istituto: l’utile 2021 ammonta a 1,8 milioni. Raccolta gestita: +36%
Il direttore di Cassa Padana Andrea Lusenti
Il direttore di Cassa Padana Andrea Lusenti
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Accelerazione del processo di digitalizzazione e razionalizzazione della banca, da un lato. Conti in ordine, nonostante la difficile congiuntura economica, dall’altro.

Si può sintetizzare così il 2021 per Cassa Padana, che presenta i dati di esercizio da sottoporre al voto dei soci, chiamati in assemblea da remoto e con il rappresentante designato il 12 maggio.

Il 2021 di Cassa Padana si è chiuso in modo positivo: 1,8 milioni di euro di utile, 1 miliardo e 503 milioni di euro di impieghi verso la clientela, 1 miliardo e 919milioni di euro di raccolta diretta e 1 miliardo e 98 milioni di euro di raccolta indiretta, di cui 772 milioni di euro di raccolta gestita. Numeri importanti e in crescita sul 2020, con un aumento della raccolta gestita di circa il 36% su base annua. Calano ancora, attestandosi al 2,5%, i crediti deteriorati.

«Non abbiamo snaturato la nostra profonda essenza di banca vicina al territorio - spiega il direttore generale Andrea Lusenti -. Anzi, abbiamo infatti aperto una filiale a Marcheno e abbiamo ottimizzato il nostro posizionamento a Parma, rafforzando le due filiali cittadine. I dipendenti sono 402 e i soci 10.199. I numeri, la solidità e la presenza capillare sui territori sono rafforzati dalla partecipazione di Cassa Padana al Gruppo Cassa Centrale che nel 2021 ha registrato un utile di 333 milioni (+36% rispetto al 2020) e un ottimo coefficiente patrimoniale CET1 ratio (22,6%) confermandosi così ai vertici del sistema bancario nazionale».

Gli occhi sono ora puntati sul mondo delle imprese, settore in cui nel 2021 Cassa Padana ha investito molto. Due i progetti maggiori. Il primo è legato alla finanza strutturata e alla digitalizzazione, strumenti indispensabili per poter affrontare le sfide del futuro per i quali la banca di Leno ha avviato collaborazioni con importanti partner nazionali e internazionali; il secondo invece ha come obiettivo il miglioramento della consulenza commerciale per rendere l'offerta sempre più adatta alle esigenze di soci e clienti. E anche la vicinanza al territorio, come nel dna della banca lenese, non si è fatta attendere.

L’attività bancaria è stata affiancata da donazioni e raccolte fondi, corsi di educazione finanziaria e attività di affiancamento progettuale alle associazioni, borse di studio per giovani meritevoli, sostegno ai settori dell'istruzione e della cultura mettendo in campo una professionalità che è frutto di anni di attenzione al non profit. «Il perdurare della crisi sanitaria e da pochi mesi la guerra con la conseguente difficoltà sia per l’export verso la Russia sia per l’import delle materie prime che giungevano da quei paesi, ci stanno mettendo a dura prova a livello economico, sociale e familiare. Ma la nostra banca è pronta affrontare nuove tempeste. Con coraggio e forza, così come è stato nei due anni di pandemia», aggiunge ancora Lusenti.

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