Economia

«Patto» azionisti di Ubi : ecco i 39 gruppi che valgono l'11,95%

Alla guida dell'iniziativa c'è Alberto Folonari. Per ora hanno aderito in totale 173 investitori
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Gli azionisti del «patto» di consultazione per Ubi Banca sono, al momento, 173; sono rappresentati da 39 soggetti capogruppo; e valgono l’11,95% del capitale di Ubi Banca spa. 

L’iniziativa, costituita ufficialmente mercoledì a Brescia, ha l’obiettivo di «rafforzare nella nuova forma di società per azioni dell’istituto, la coesione e la collaborazione dei soci nell’ottica di sviluppo della banca, derivata dalla fusione di Banca lombarda e piemontese e Banche popolari unite nel rispetto dei principi, tradizionalmente perseguiti, e dei valori che caratterizzano la banca e il suo legame con i territori di storico insediamento».

Ieri sul sito internet di Ubi Banca (clicca qui) è stato pubblicato l’elenco completo degli aderenti, suddivisi in 39 gruppi, i nomi dei capigruppo e le quote conferite. I partecipanti sono residenti nelle principali zone in cui Ubi è storicamente radicata ed opera: Brescia, ma anche nel resto della Lombardia, in Piemonte, Veneto, Trentino, Emilia Romagna. 

Tra i principali aderenti ci sono la Fondazione Banca del Monte di Lombardia (che possiede il 13,37% delle azioni sindacate), Upifra S.A. (8,35%, gruppo Beretta), il Gruppo Fidanza con l’8%, il gruppo Lucchini (5,42%), la Scuola Editrice (4,7%), Cattolica Assicurazioni di Verona (4,5%), il Gruppo Niboli (4,44%), ma anche l’Isa di Trento, la Fondazione Banca di Trento e Bolzano, la Fondazione Tovini, la Serfis di Milano (Strazzera), la Compagnia Bresciana Investimenti (Spada), la Finanziaria di Valle Camonica, le famiglie Folonari, Bossoni-Ambrosione, Polotti, Bazoli, Rampinelli, Camadini, Brunori, Bellini, Lanzani, Minelli, Zaleski e alcuni istituti religiosi bresciani, anche legati alla Diocesi.

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