Economia

Omb, «salasso» da 15,6 milioni: incorporata in Brescia Mobilità

Dopo 5 anni in liquidazione la società è stata ripulita e ora è una «scatola vuota», ma l’eredità resta pesante
Omb a Buffalora - © www.giornaledibrescia.it
Omb a Buffalora - © www.giornaledibrescia.it
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Cala il sipario su Omb. Il prossimo consiglio comunale è infatti chiamato ad approvare la fusione per incorporazione di quel che è rimasto della società di Buffalora che produceva cassonetti e compattatori, acquisita da Brescia Mobilità nel 2009 fa su mandato della Loggia (Amministrazione Paroli). Una vicenda controversa che ora presenta il conto: l’operazione Omb è costata alle casse comunali 15,6 milioni di euro. Forse meno, se si riuscirà a recuperare ancora qualche credito. Ma l’ordine di grandezza è questo.

La società. L’operazione Omb si rivelò subito «un bagno di sangue», tra capitale e finanziamenti da conferire e bilanci in rosso. Così, nel 2013, con l’arrivo dell’Amministrazione Del Bono, il consiglio comunale votò (all’unanimità) la cessione dell’azienda. «Abbiamo ritenuto che il rischio d’impresa della produzione di cassonetti e compattatori fosse estraneo alla mission di una società pubblica» ha ricordato ieri, in commissione bilancio, l’assessore alla mobilità Federico Manzoni. Omb venne divisa in International (una sorta di bad company con debiti e crediti) e Technology, la good company industriale, con brevetti, macchinari, dipendenti, da mettere sul mercato. Tra 2014 e 2016 la Tecnology fu ceduta al gruppo Busi di Gavardo che ha rimesso in carreggiata l’azienda. La International è stata messa in liquidazione e pian piano ripulita di crediti incerti e debiti pesanti. Ora è rimasta una scatola vuota, senza dipendenti o asset, con un paio di partite creditorie aperte.

Incorporazione. Omb, ha spiegato Carlo Scarpa, presidente di Brescia Mobilità, ha inciso pesantemente sui bilanci del gruppo. «Il mio primo anno da presidente il gruppo ha chiuso con il segno meno per 10 milioni. Purtroppo in precedenza si erano venduti cassonetti e compattatori senza garanzie di incassare quanto pattuito». In pratica «crediti fantasiosi» che hanno affossato i conti. La «svolta» è stata la cessione di Omb Technology. Poi si sono svalutati asset e crediti e ora Omb International può essere «estinta», incorporandola in Brescia Mobilità, eliminando così i costi gestionali. Alla capogruppo resteranno in capo un paio di partite: 4,2 milioni di crediti con Omb Roma (che però lamenta disservizi per un milione), riconosciuti in primo grado dal Tribunale; altri 1,7 milioni riconosciuti con due decreti ingiuntivi con la ex Themac di Fabio Mascialino, che ha portato la sua attività in Sudamerica. «Sulla partita di Roma siamo fiduciosi di poter portare a casa qualcosa, più complesso per il Sudamerica» ha spiegati Scarpa. Fatto sta che un quadro complessivo di quel che è costata l’operazione Omb alle casse pubbliche è «tutt’altro che banale» ha rimarcato Manzoni: pur tenendo conto di alcuni benefici fiscali, del valore del capannone di Buffalora(rimasto di proprietà di Brescia Mobilità, una sua porzione è destinata a diventare un nuovo parcheggio scambiatore della metropolitana) e di alcune entrare che arriveranno nei prossimi anni, il conto resta in rosso per 15 milioni e 671mila euro.

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