Olma srl rilevata da Q1: riparte la storica azienda bresciana

E alla fine, il «cavaliere bianco» di Olma srl è arrivato. La società con sede alle Fornaci, dopo la dichiarazione di liquidazione giudiziale (ex fallimento) sancita dal Tribunale di Brescia nel dicembre 2024, ha infatti trovato nuova vita grazie all’intervento di una srl di Quinzano d’Oglio attiva nella fabbricazione di macchine e apparecchi per le industrie chimiche e petrolchimiche, la Q1, che ha rilevato l’azienda dal curatore Andrea Pagani.
L’atto di cessione
L’operazione (conclusa dopo oltre 4 mesi di intensa attività collaborativa del curatore stesso, che ha consentito di superare non poche difficoltà procedurali) è stata perfezionata con l’apposito atto di cessione nella giornata di mercoledì scorso innanzi al notaio Giammatteo Rizzonelli e alla presenza dell’advisor Franco Baiguera. Con l’atto di cessione, peraltro, si è pensato anche a salvaguardare alcuni dei posti di lavoro, anche se non tutti (per ora soltanto 6 dei 14 ancora in capo a Olma) in quanto al momento non risulterebbe affatto facile riprendere l’attività produttiva a pieno regime nel contesto concorsuale e di mercato.
Tuttavia, la speranza e l’obiettivo ad oggi è di recuperare anche i restanti posti di lavoro a breve. Ciò che più importa al momento, in ogni caso, è aver salvato dalla chiusura una storica realtà dalle potenzialità produttive ancora interessanti, ed aver tutelato i clienti che possono ora confidare nella ripresa dell’attività a pieno ritmo, come del resto testimoniato dal fatto che starebbero già arrivano parecchi ordini. L’incasso del curatore, intanto, potrà soddisfare in tempi brevissimi i creditori che, loro malgrado, sono stati coinvolti nella procedura concorsuale.
Il settore
La Olma srl, specializzata nella produzione di particolari torniti, viti e minuteria metallica, venne fondata negli anni ‘50 da Francesco Pierini e poi portata avanti dai figli Roberto e Fabio, avviati all’azienda di famiglia giovanissimi. Entrata in crisi a fine 2023, Olma ha percorso una fase preliminare finalizzata ad un salvataggio aziendale e affidata appunto all’advisor Franco Baiguera, ma se nel primo semestre 2024 la ripresa aveva fatto ben sperare, la crisi dell’automotive e varie difficoltà finanziarie hanno poi inciso pesantemente, costringendo i titolari a richiedere la liquidazione giudiziale in proprio per evitare appunto l’aggravarsi del dissesto (procedura n. 634-1).
L’azienda della famiglia Pierini, che nel 2023 ha segnato ricavi per 3 milioni di euro, in calo di 300mila euro rispetto al 2022, era balzata alle cronache cittadine in seguito al rientro amaro dei suoi (allora) 21 dipendenti che, dopo le vacanze natalizie, presentandosi innanzi ai cancelli di via Pietro Serini li avevano trovati inesorabilmente serrati. Ora, la speranza di una nuova fase tornerà ad aprirli.
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