Olio d’oliva bio e di alta qualità, Brescia scende in passerella

Un quadro ampio ed aggiornato sulla produzione di una eccellenza alimentare dove tanto il produttore quanto il consumatore non paiono saperne mai abbastanza. Protagonista è l’olio d’oliva nei suoi caratteri sia economici, come alimentari e nutritivi. Il poderoso lavoro sull’industria dell’olio d’oliva, in attesa della prossima campagna di raccolta delle olive, è stato approfonditamente studiato dall’Area Studi di Mediobanca. Un rapporto che, in ogni caso, interessa la Lombardia ma soprattutto il bresciano dove sono ben due gli oli extravergini d’oliva Dop che hanno origine in quest’area, ovvero l’olio extravergine d’oliva del Garda e l’olio extravergine d’oliva del Sebino.

La Lombardia vanta una superficie totale di circa 2.225 ettari coltivati a olivo, con 49 frantoi attivi sul territorio regionale. L’85% degli impianti si concentra nella provincia di Brescia, che si conferma cuore pulsante del settore con circa 2 mila ettari e con appunto le Dop Garda e Laghi Lombardi.

Lo scenario

Allargando lo sguardo lo Studio di Mediobanca sottolinea come l’Italia sia un attore mondiale di primo piano nell’industria dell’olio d’oliva essendo il secondo produttore (289mila tonnellate nel 2023-24) ed esportatore (338mila tonnellate nel 2023), oltre che primo consumatore (415mila tonnellate nel 2023-24) e importatore (510mila tonnellate nel 2023).

Il nostro Paese risente peraltro di limiti allo sviluppo delle quantità prodotte riconducibili a un elevato tasso di abbandono, alla mancanza di una strategia unitaria e alla presenza di diversi produttori ancora legati a un’olivicoltura tradizionale non ammodernata. L’attenzione al tema della qualità emerge dall’elevato numero, ben 50, di oli d’oliva tricolori registrati Dop o Igp, che costituiscono il 32,7% dei prodotti del comparto oli e grassi con riconoscimento ufficiale a livello Ue. Nel nostro Paese tende anche a crescere la rilevanza del biologico, sebbene esso incida più sul fronte delle superfici utilizzate (26%) che su quello delle quantità prodotte (quota del 12% sui volumi).

In tema di consumi la parte del leone è per i due Paesi maggiori produttori Spagna e Grecia, con 7,5 kg a persona, con gli italiani a breve distanza (ne consumiamo 7,1 kg a testa).

La salute

Oltre ai dati economici lo Studio offre una precisa panoramica dei benefici dell’olio d’oliva. L’utilizzo di olio d’oliva favorisce la riduzione del colesterolo cattivo a favore di quello buono che previene l’aterosclerosi. Le proprietà benefiche dell’olio favoriscono la digestione incrementando la produzione di bile e stimolando il pancreas e una maggiore produzione enzimatica; protegge le mucose di stomaco e bocca; favorisce l’assorbimento intestinale di vitamine e sali minerali e incrementa l’apporto di alcune tipologie di vitamine.

Sul lato del consumo - è scritto nel lavoro di Mediobanca - manca ancora una chiara percezione del maggiore standing in termini di qualità e salutistici offerto dai prodotti Dop e Igp. L’esplosione dei prezzi dell’olio d’oliva dell’ultimo periodo ha indotto per la prima volta dagli anni ’90 lo sganciamento dal ruolo di commodity per tornare a essere riconosciuto quale prodotto premium (la resa nella nostra provincia è di soli 10,8 quintali ad ettaro contro la media nazionale di 23 quintali).

Una sottolineatura è anche dedicata al turismo dell’olio che sta emergendo anche nella nostra provincia sulla scia del già affermato enoturismo. Alla visita di luoghi di interesse vengono affiancate attività che consentono la conoscenza delle produzioni olivicole locali, declinata in molteplici forme: dalla raccolta delle olive alle degustazioni, sino agli hotel tematici. Tale attività presenta un ampio potenziale di sviluppo anche nella nostra provincia, restando in attesa della nuova campagna di raccolta delle olive.