Economia

Olio denocciolato: Comincioli tra i top 20 del mondo

Scanner ottici e tecnologia spinta a Puegnago. L'ultimo riconoscimento da una rivista tedesca
Gianfranco Comincioli nel frantoio tecnologico
Gianfranco Comincioli nel frantoio tecnologico
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Come si sta tra i primi 20 frantoi del mondo? Lo chiediamo a Gianfranco Comincioli, produttore di Puegnago che in realtà ai piani alti e altissimi delle classifiche internazionali è piuttosto abituato.

Comincioli è ovviamente orgoglioso del risultato, ma non ha nessuna intenzione di sedersi sugli allori ed anzi continua a cercare un miglioramento del suo olio che è poco, costoso, ma sempre introvabile.

L’ultima è l’adozione di uno scanner ottico per selezionare le olive al punto giusto di maturazione. L’ultimo premio è arrivato a Puegnago dalla Germania. La rivista gastronomica per gourmet Der Feinschmecker (il buongustaio in tedesco) ha messo due oli di Comincioli (il blend Numero Uno e il monocultivar Casaliva) tra i primi 250 al mondo.

Un risultato interessante perché i tedeschi l’olio di Comincioli non solo lo premiano, ma lo comperano anche, come del resto fanno gli austriaci, i giapponesi, i messicani e, da poco, anche i cinesi di Taiwan.

È stagione di guide e quindi di riconoscimenti. L’autorevole Flos Olei, la guida di Marco Oreggia e Laura Martinelli che assaggia gli oli di tutto il mondo, ha messo Comincioli tra i primi 20 frantoi del mondo con 98 punti su 100, che è praticamente la perfezione (non esiste un punteggio più alto). Flos Olei ha confermato l’azienda nei Top 20 anche per metodo di estrazione, che è quello, che l’azienda ha sposato da tempo seguendo i consigli di Luigi Veronelli, di produrre olio denocciolato.

Slow Food ha classificato l’olio di Puegnago come Grande Olio. La guida degli oli del Gambero Rosso, uscita da pochi giorni, ha assegnato le tre foglie, che è l’equivalente dei Tre bicchieri nel vino, cioè il massimo. E dire che quando Gianfranco Comincioli ha preso la strada dell’innovazione nel mondo dell’olio, erano pochi a crederci per davvero. Ma poi è accaduto, alcuni anni fa, che il Casaliva di Comincioli sia risultato il miglior olio fruttato medio del mondo. Da noi, dove la cultura dell’olio è un po’ in ritardo, qualcuno ha scoperto che non si doveva andare chissà dove per assaggiare un grande olio. Bastava arrampicarsi fino a Puegnago e bussare ad un portone antico come la famiglia Comincioli che vi abita dal 1552.

Oggi l’azienda è condotta da Gianfranco con la moglie Elisabetta e i figli Roberto e Andrea. Dallo scorso anno è entrata in azienda la giovane Clara, moglie di Roberto. L’olio è una «fissa» di Gianfranco fin da quando, giovanissimo, è entrato in azienda nel 1978. Parla del suo denocciolato con passione travolgente. «Il denocciolato è come uno specchio, dice, che permette di delineare perfettamente i contorni di un prodotto facendone risaltare pregi e difetti. L’olio è quindi espressione di pianta, terreno e microclima. «Noi, dice, possiamo solo rovinare tutto».

I vigneti e gli uliveti di Puegnago del Garda
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