Economia

Offerta Intesa Sanpaolo per Ubi Banca, via libera della Bce

Il gruppo guidato da Carlo Messina incassa il primo sì fra quelli che dovrà ottenere sull'operazione: dall'Antitrust, dall'Ivass e da Consob
Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo - Foto Epa-Efe/Matteo Bazzi
Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo - Foto Epa-Efe/Matteo Bazzi
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La Bce dà il via libera all'offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca. Il gruppo guidato da Carlo Messina incassa così il primo sì fra quelli che dovrà ottenere sull'operazione: dall'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria sul fronte della concorrenza, e dall'Ivass per gli effetti sul mercato assicurativo, oltre che dalla Consob per quanto riguarda il prospetto informativo. L'autorizzazione preventiva arrivata dalla Vigilanza Europea è senza condizioni e nella nota con la quale Intesa dà conto dell'ok segnala in particolare che non intende avvalersi della condizione Mac, invocata da Ubi per avere le mani libere per contrastare l'operazione.

Il sì della Banca Centrale Europea riguarda l'acquisizione diretta di una partecipazione di controllo, pari almeno al 50% del capitale più un'azione, in Ubi, nonché per l'acquisto indiretta del controllo in IW Bank, la banca online del gruppo Brescia-Bergamo. Il tutto era stato annunciato a sorpresa lo scorso 17 febbraio in quella che è a tutti gli effetti un'operazione non amichevole, bocciata dai principali soci di Ubi Banca.

Dopo l'ok dalla Bce Intesa Sanpaolo ritiene, pur non disponendo ancora di informazioni in merito ai possibili effetti pregiudizievoli della pandemia da Covid su Ubi, che «ragionevolmente dalla pandemia non derivino effetti tali da modificare negativamente l'attività di Ubi Banca e/o la situazione finanziaria, patrimoniale, economica o reddituale sua e/o delle società del Gruppo Ubi (oltre ad analoghi effetti per l'offerta e per Intesa Sanpaolo)». Di conseguenza, è la decisione che non piacerà all'istituto finito nel mirino, Intesa non includerà tra le condizioni di efficacia dell'Ops la pandemia e i suoi effetti.

Per il resto restano confermati gli obiettivi strategici già resi noti al mercato, tra cui in particolare, ricorda la nota di Intesa, l' incremento della massa critica al fine di conseguire significative sinergie di costo, nonché sinergie di ricavo. Queste ultime dovrebbero arrivare dall'incremento della produttività per cliente e per sportello e della redditività anche grazie all'efficientamento dall'integrazione delle fabbriche di prodotto nei segmenti di business ad alto valore aggiunto, in particolare wealth management & protection.

 

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