Occupazione: 30 nuove assunzioni all'Euroverde
Non vendono insalate o zuppe. Qui - dicono strizzando l’occhio - «vendiamo tempo libero». Bella forza: ti mettono nei sacchetti insalate bell’e lavate e zuppe pronte all’uso: ovvio che ti resta il tempo per fare altro. Siamo all’Euroverde di Azzano. Da Brescia andando verso Quinzano vedi i tunnel e l’azienda sulla sinistra. Qui ci sono un bel po’ di tunnel-serra, poi ci sono i fornitori esterni (in tutt’Italia) per 300 ettari complessivi. Da quest’autunno ci sarà anche il prodotto che arriverà dalla cascina Casa di Dio di Cizzago: 100 ettari presi in affitto che con gradualità (5 ettari l’anno) verranno destinati ad ortaglia. Azienda in crescita che è un piacere. Per sostenere le nuove produzioni in tunnel e serra e per rispondere al successo che le zuppe della casa stanno incontrando, da qui a fine anno l’Euroverde conta di arrivare ad un centinaio di addetti dai 70 diretti che attualmente ha. Un po’ lavoro, finalmente.
Storia esemplare per solidità di crescita. Oggi in azienda ci sono i tre fratelli Fabrizio (presidente), Maria Grazia e Alessandro Ziliani. Un mercato ereditato dal padre Egidio che a sua volta l’aveva preso da sua padre: agricoltori da sempre ma - con più esattezza - orticoltori: coltivatori di verdure per poi portarle all’Ortomercato prima dell’alba (il Km 0 è da un po’ che c’è). Da un po’ di anni il mercato è diventato prima l’Italia e - notizia fresca fresca - l’Europa, la Francia in primis.
La "rivoluzione" in qualche modo cominciò 23 anni fa con il "cicorino" in sacchetto: eravamo ai primordi di quella che oggi viene chiamata "quarta gamma", ovvero verdure pronte all’uso. Si trattava di tagliare con una vecchia Berkel (l’affettatrice del salumaio) il radicchio, mettere il tutto in un normale sacchetto di plastica e chiudere con nastro adesivo. Tutto qui. Si capirono subito due cose: c’era mercato e i margini erano incomparabili.
Tutto partì da lì. Oggi siamo sui 10 milioni di fatturato, ci sono complessivamente 110 mila metri quadri di tunnel e serre, una settantina di addetti, una cinquantina di referenze nelle insalate e verdure fresche, con una specializzazione nella valeriana (5 mila quintali l’anno) e c’è a corredo una vera e propria struttura industriale per lavare, seleziore, rilevare corpi estranei, fare analisi microbiologiche e chimiche, controllare il processo e tutta l’impiantistica per il confezionamento.
E poi c’è la nuova frontiera, fresca-fresca: i piatti pronti, le zuppe in particolare che Euroverde con i marchi Bontà di stagione e Settegiorni. Si è deciso di partire ingaggiando Pier Bussetti, chef stellato Michelin, e dandosi poche chiare regole preliminari: materie prime fresche italiane, preparazione della verdura a ridosso della cottura, attenzione alla stagionalità che significa, ad esempio, che la zucca viene utilizzata solo quando in Italia è stagione di zucche (tarda estate-autunno) e, al contrario, se si deve fare una zuppa toscana con il cavolo nero la si farà solo da ottobre a marzo. E infine, e per chiudere, c’è questa notizia da ripetere dei 30 posti di lavoro. Scrivere a risorseumane @ euroverde.it.
Gianni Bonfadini
g.bonfadini@giornaledibrescia.it
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato