Nabalì, brand di pigiami per donne, approda a Montecarlo

Già il nome del brand la dice lunga sulla paternità bresciana. Anche se in questo caso sarebbe decisamente più calzante dire sulla maternità bresciana, visto che a idearlo e dargli corpo e anima sono state tre donne, o meglio tre mamme.

La startup

Nabalì, questo il nome della startup con sede in via XX Settembre, è infatti un brand di pigiami di alta gamma che prende il nome dalla classica espressione in dialetto bresciano «nà a balì», andare a «balino», quindi a letto, e propone pigiami rigorosamente made in Italy, nel design come nei tessuti e nel confezionamento, da indossare non solo per andare a dormire ma, per le più modaiole, anche di giorno. Quindi, non semplici pigiami, ma veri e propri capi di abbigliamento dalle fantasie raffinate ed il taglio non convenzionale da indossare «anytime» venduti in una trentina di negozi multibrand.

«L’idea è nata quasi per caso, tra le chiacchiere di tre mamme amiche che condividevano il desiderio di reinventarsi», racconta una delle tre founder, Erica Marrano, milanese di nascita ma bresciana di adozione, che proprio nel «lavoro da mamma» ha conosciuto ed iniziato a frequentare le altre due: Natalia Viganò, ex pallavolista pure arrivata a Brescia per amore, e Vea Barozzi, che invece è bresciana doc.

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Lavoro e famiglia

Insieme, le tre donne contano ben 10 figli, ed è proprio dalla necessità e dal desiderio di conciliare lavoro e famiglia che è nato lo spunto di diventare imprenditrici. «Durante il periodo del Covid Natalia aveva iniziato, quasi per gioco, a confezionare dei pigiami per i suoi bambini, e da lì alcune mamme avevano preso a chiederle di realizzarli anche per altri. Così, un giorno, chiacchierando, ci è balenata l’idea di fondare una società che desse una declinazione concreta a questa attività che allora era più che un hobby, e così un paio di anni dopo, vale a dire nel 2023, è nata la startup Nabalì srl», racconta la Marrano che continua: «Dai pigiami per bambini siamo poi passate a quelli per donna, che oggi sono diventati gli unici che realizziamo: interamente prodotti in Italia, con tessuti rigorosamente italiani, costituiscono per noi una bella nicchia di mercato che infatti sta iniziando a farsi conoscere».

Le prospettive

«Il fatto che si tratti di prodotti al 100% made in Italy piace molto alla clientela, così come che vengano confezionati qui, anche appoggiandoci anche ad alcune cooperative sociali del territorio come ad esempio la Cooperativa di Bessimo, dove a tagliare e cucire i nostri pigiami sono donne in condizioni di fragilità, in questo caso donne che si trovano in comunità per decisione del tribunale e che così hanno l’occasione per imparare un nuovo lavoro», continua la Marrano, per la quale lo snodo di un progetto «con le donne e per le donne» risulta particolarmente importante.

In Costa Azzurra

«Per ora vendiamo solo online ed all’interno di una trentina di negozi multibrand, ad esempio a Milano, ma il nostro obiettivo è di farci conoscere soprattutto all’estero, dove il made in Italy è molto apprezzato e dove il mercato è più variegato», dettaglia la founder che annuncia: proprio questa estate Nabalì è approdato in Costa Azzurra, dove ha «conquistato» Montecarlo e a Cannes.

«Per noi è l’inizio di una nuova sfida – conclude Erica Marrano –: da quest’anno abbiamo anche degli agenti che ci stanno aiutando a crescere, e sebbene tenere tutto insieme non sia facile, crediamo fortemente nella possibilità di farci conoscere ed apprezzare».