Mutui gonfiati, il Banco di Brescia chiede i danni

Anche Ubi Banco di Brescia e Banco Popolare si sono costituiti parte civile e chiedono i danni nel maxiprocesso in corso a Genova per i mutui casa «gonfiati».
L’inchiesta era stata condotta dal pm Francesco Pinto che aveva accertato, in corso di indagine, che erano state truffate banche per un totale di 17 milioni di euro attraverso la concessione di mutui ipotecari per acquisto di prima e seconda casa basati su richieste costruite intorno a perizie gonfiate enormemente rispetto al valore dell’immobile.
Nel processo, accusati di truffa aggravata, falso in scrittura privata e associazione per delinquere, sono imputate a vario titolo 39 persone. Tre di queste hanno chiesto il rito abbreviato. Il gip Silvia Carpanini, di fronte a cui si è aperta l’udienza preliminare, ha accolto la richiesta di costituzione quale parte civile delle due banche, si è riservata sulle richieste di abbreviato, ha chiesto al pm di riformulare il capo di accusa in ordine alla contestazione di associazione per delinquere. Tra gli imputati, numerosi professionisti che si sono prestati a «gonfiare» le perizie e moltissimi falsi acquirenti e venditori di immobili.
Secondo il disegno della procura di Genova, l’organizzazione criminale identificava immobili in vendita. Rintracciava i venditori e offriva loro una percentuale dell’affare se si fossero prestati a vendere il loro immobile con una perizia gonfiata. Sul tavolo mettevano l’acquirente e i soldi. In molti hanno accettato. Quando poi i mutui concessi dalle banche rimanevano scoperti, la truffa veniva a galla: gli immobili risultavano avere un valore irrisorio rispetto al mutuo erogato. Coinvolti, tra gli altri, nella vicenda, anche tre funzionari di banca e otto periti.
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