Economia

Mondo cooperativo: in un anno a Brescia creati 1.000 posti

Menni di Confcooperative: è in atto un processo di aggregazione del settore Fatturati in crescita
COOPERATIVE, LE SFIDE
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Aggregazione, innovazione, risorse umane. Sono le sfide che il mondo cooperativo bresciano si prepara ad affrontare nel 2018, complice anche il rinnovo degli organismi delle federazioni, in programma da fine febbraio (a Brescia si parte il 23 con la cooperazione sociale) sino all'estate. «Ci sono molte cose che vanno gestite, dalla riforma del terzo settore all'impresa sociale al riordino del welfare del territorio, passando per nuovi percorsi aggregativi e un diverso approccio alla formazione degli operatori», spiega il presidente di Confcooperative Brescia Marco Menni in occasione del tradizionale appuntamento di fine anno. Per lui, affiancato dal direttore Federico Gorini, la priorità sarà ancora quella della «ricostruzione dei legami sociali», per la quale proprio la cooperazione «potrà essere uno strumento di grande efficacia ed utilità».

Intanto, il microcosmo cooperativo bresciano di Confcooperative si rafforza, nell'occupazione e nel patrimonio. Se il saldo 2017 delle cooperative associate è negativo (543 contro le 546 del 2016), la diminuzione va letta come «il frutto di un percorso aggregativo nato dall'esigenza di produrre economie di scala ed efficientamenti organizzativi», spiega il direttore Gorini, che evidenzia come questo processo abbia portato anche ad una maggiore patrimonializzazione del comparto. Nel 2016 sono cresciuti tanto il fatturato consolidato di tutti i settori (passato dai 2.410 mln del 2015 ai 2.498 del 2016) quanto il patrimonio netto (da 410 milioni di euro a oltre 421) ed il numero degli occupati, schizzati da 18.940 a 20.139, con un saldo positivo di oltre mille addetti e un tasso di crescita del 6,33%, il più alto dal 2012.

Soffermandosi sulle ripartizioni salta all'occhio come a giocare la parte del leone sia ancora e sempre il comparto della solidarietà sociale e del non profit, che conta 276 cooperative su 543 e 13.246 addetti su 20.139: segue il comparto lavoro e servizi (con 91 cooperative e 2.223 addetti), mentre quello agricolo-lattiero caseario e zootecnico si piazza al terzo posto per numero di cooperative (57) ma non di addetti (559) e 20 cooperative sanitarie e 7 BCC raggruppano rispettivamente 1.332 e 1.797 occupati.

Sul fronte del fatturato, a movimentare il maggior gruzzolo è il comparto sanitario, con oltre 1,19 mln su 2,498. 

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